Avellino. Dalla Casa comunale: “Votate un Sindaco non un simbolo. A Giugno 2019 la Città avrà un nuovo Sindaco”. Le parole del Consigliere comunale, Pd, capogruppo “Davvero”, Gianluca Festa che ha di fatto iniziato la campagna elettorale che porterà la Città al voto il prossimo anno; questo l’auspicio e per esso lavora; intanto prima di staccare la spina  tra un mese e mezzo (quanto detto anche da altri esponenti democratici) Ciampi porti in Aula provvedimenti come il PICS (Programma Integrato Città Sostenibile), il Bilancio (redatto dal Commissario Prefettizio) che abbia una condizione definita e non contestabile ed il progetto del Piano Sociale di Zona, altrimenti tra qualche giorno, se non sarà fatto, procederà il PD a presentare provvedimenti, come ribadito da altre voci. Il Sindaco, dichiara Festa, è vittima di un "omicidio politico" deciso a Roma e che vede la Città pagarne le conseguenze ma se così non fosse, ovvero non ci fosse la "Premeditazione", il Movimento 5 Stelle ha il dovere di ricandidare Ciampi e la sua giunta alle prossime Amministrative; il guanto di sfida è stato lanciato. Festa ha anche riportato un passaggio sul voto di Maggio-Giugno scorso che ha visto la coalizione di centrosinistra mantenere il 40%, quindi una base dalla quale ripartire. La differenza l’ha fatta chi tra primo e secondo turno, tra gli “avversari” è poi passato a sostenere Ciampi.  Gianluca Festa ha anticipato a noi di Cinquerighe che, per le prossime amministrative, le Primarie dovranno essere la modalità di scelta per il candidato a Primo cittadino mentre per quanto riguarda la scorsa tornata non vi erano le condizioni per una corsa in solitaria, visto il quadro difficilissimo e per la volontà dello stesso Festa di non indebolire il partito al quale appartiene ed ha dato un forte contributo alla elezione del Segretario provinciale, Giuseppe Di Guglielmo. Si conferma così l’asse interno, indipendentemente dalla dialettica di sorta, tra il Governatore, Vincenzo De Luca (quindi Rosetta D’Amelio, che a detta di esponenti importanti dell’area ha naturale “necessità” di Festa, in Città) ed il gruppo interno “DavVero”. In Assise si è consumata, di fatto, la fine dell’Amministrazione “pentastellata” guidata da Vincenzo Ciampi il quale, nonostante il voto “fortemente contrario” alle linee programmatiche (9 favorevoli, M5S, Lega ed Adriana percopo, con Iacovacci)  - Alfonso Laudonia, M5S assente almomento del voto per un malore -, 3 astenuti (FI e Luongo), 20 contro, PD, compatto, Mai Più, "mezzo" "Insieme Protagonista"). Tra gli interventi in Aula più significativi, registriamo quelli di: Nicola Giordano di “Avellino è Popolare” il quale mette inevidenza quanto il programma dei 5 Stelle sia un “collage” tratto dai comuni di Avegno in provincia di Genova, Torino dove governa Chiara Appendino, Vieste che risale al 2006. Un qualcosa che proprio non si può votare. Giordano, al nostro giornale ha sottolineato che i “popolari” sono stati i primi ad aprire a Ciampi, a cercare di dargli una possibilità di provare a governare ma non ha voluto. Giordano ci dice che l’atto notarile sul quale bisogna apporre le firme per mandare a casa Ciampi è già pronto ma si aspetta la “contemporaneità” con gli altri “sfiducianti”. Quanto alle dinamiche interne ai Popolari, inteso quale partito, Giordano dice che non ci sono contrasti tra Maurizio Petracca, Consigliere regionale e Ciriaco De Mita, Sindaco di Nusco ed ex Segretario nazionale della Democrazia Cristiana nonché capo del Governo tra il 1988 ed il 1989. Punti di vista che vanno discussi in ottica dei prossimi appuntamenti elettorali e certamente lo scenario più importante, più di quello delle Europee 2019, è quello delle Regionali del 2020. Stefano La Verde del PD, anch’egli ritiene le linee programmatiche un “collage” con punti tratti dalle Amministrazioni Galasso e Di Nunno ma anche dalla scorsa amministrazione di Foti. Insomma, quello che emerge, dai due interventi, seppur vero che molti punti non hanno "appartenenza" è altrettanto vero che sono solo quelli, senza nessuna novità, con la aggravante di essere tratti da chi, dal passato remoto o prossimo, è stato visto come politica da avversare. Nadia Arace “SiPiò” candidata Sindaco ha “costantemente” avuto una posizione netta e contraria ad ogni forma di dialogo con i pentastellati ed è stata colei che con la sua “Pregiudiziale” alla variazione di Bilancio, ad Agosto, ha messo a nudo criticità politiche nell’Esecutivo che per contro hanno portato ai manifesti “6x3, da parte dei 5 Stelle, “contro” chi con lei, Stefano La Verde, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Alberto Bilotta, Costantino “Dino” Preziosi, Lino Pericolo, Nello Pizza. Marietta Giordano, ex Assessore della Giunta Foti ed attuale esponente di “Mai Più” ha espresso il sogno di vedere compattate tutte le opposizioni e giungere al prossimo voto amministrativo con persone libere e capaci "ammettendo" di avere imparato molto, a proprie spese, dalle esperienze passate. Quanto aCostantino "Dino" Preziosi, di “La Svolta inizia da te”, ha “scorso” l’elenco delle cose prima dette e poi ritrattate dal Sindaco come il punto, pezzo forte del programma della campagna elettorale, quello sul reddito di Cittadinanza, rinviato. Ancora, la metropolitana leggera, progetto prima da rivedere ed invece si pensa alla messa in esercizio o ancora, il no a nomine politiche negli Enti, annunciato da esponenti 5S salvo procedere a mandare in tre enti altrettanti esponenti del movimento. Quanto al Bilancio (e su quello di previsione, incidono le linee programmatiche), Preziosi ribadisce i suoi timori sull’essere fortemente indebitati. Preziosi nel chiudere, ricorda che ci sono 20000 metri di parcheggio disponibile al Corso ma non si procede a sbloccarli ed invita il Sindaco, la cui vita amministrativa è segnata, a compiere un atto nobile, quello delle dimissioni.  L’intervento di Ivo Capone del PD è quello che è sembrato avere il tono più “incazzato”: “Il Partito Democratico è un presidio di Democrazia. Siamo tutti professionisti e lavoratori. L’ufficio di collocamento dovrebbe conoscerlo qualcuno che sta a Roma”. Con queste parole Capone “difende” il “suo” PD e chi lo rappresenta come rappresenta i cittadini in Consiglio comunale. Capone sottolinea a Ciampi che non essere un politico, come egli dice, loro dicono non è né motivo di vanto né una giustificazione per l’inconcludenza amministrativa così come fa notare che per i 5S, a Roma come ad Avellino, non ha nessuna importanza con chi governare, basta ricordare il tentativo di accordarsi, al Governo nazionale col PD per poi passare alla Lega. Capone non vede nessun cambiamento nel modus operandi politico ed invita Ciampi e la sua Giunta a dare le dimissioni. Inse Fruncillo, (dalle vittorie e più ancora dalle sconfitte si impara molto) capogruppo di Forza Italia annuncia l’astensione dal voto sulle linee programmatiche smentendo seccamente di entrare a far parte della “maggioranza”. Dai 5 Stelle, Forza Italia è lontanissima così come lo è da chi ha gestito politicamente la città nel passato. Forza Italia, astenendosi, vuol concedere l’onore e l’onere, a Ciampi, di provare a governare ma nulla più; è un essere benevoli verso la Città aprendo all’operazione verità sul passato e sui conti. Quanto all’intervento di Stefano Luongo appare in contraddizione visto che egli stesso dice di avere avuto, dal Sindaco, accolte le sue proposte ma si astiene dal votarle, collocandosi all’opposizione per distinguersi dai “no” che lavorano alla sfiducia, quindi se i “no” non lavorassero alla sfiducia avrebbe anch’egli così votato? Un “no” diversificato avendo avuto accettate le linee programmatiche ma che a questo punto lo stesso “duo” non all’unisono condivide. Luongo ha aggiunto che il Sindaco ha scelto una Giunta monocolore (una chiosa interpretabile). Questo per distinguersidai no; In questo modo si distingue bene anche dal suo capogruppo, Gianluca Gaeta che ha votato no. “Insieme protagonisti”, mica tanto “insieme”!?. Quanto a Livio Petitto, PD, colui che ha fatto registrare il record delle preferenze andando ben oltre le 1000 aspetta il Bilancio che sarà presentato dal Commissario rimarcando che l’Assessore al Bilancio della Giunta Ciampi pare abbia avuto accesso alla documentazione, per lavorarci, si nda prima della proclamazione. Petitto vede irrealizzabili le proposte, peraltro copiate, ed invita il Sindaco a prendere atto che l’anatra non è zoppa ma è ferma, e quindi si dimetta (il Sindaco, non l’anatra). Luca Cipriano, candidato Sindaco di “Mai Più” si dice deluso da Ciampi al quale avevano contribuito alla vittoria dando una possibilità in Aula ma che ora una seconda non ci sarà dopo aver partecipato una volta alla stesura rispettando la formulazione attraverso l’invio tramite mail come rigorosamente chiesto per non “inquinare” ma le stesse poi ritirate per volere del lider massimo da Roma, un "no" che arriva dopo le tante bugie politiche più volte sentite, presi in giro e con un noi un pezzo della Città. Una serie di contraddizioni e passi indietro come quella sul Reddito di Cittadinanza che diventa Misure di contrasto alla povertà, una cosa diversa; le “vele”; il Ferragosto partecipato e addirittura non fatto ed altro. Cipriano invita l’opposizione a compattarsi subito e mandare a casa Ciampi per evitare un “Foti-bis”. Le linee proprammatiche sono una serie di elencazioni e niente più nelle quali non si dice come procedere, come ad esempio, nel portare a termine il Centro per l'Autismo; senza spiegare come si fannno le cose, è "fuffa"; l'analisi politica. L’apertura, nel Consiglio comunale di ieri, arriva da Adriana Percopo eletta con la lista Avellino Libera è Progressista “realizzata” sostanzialmente da Francesco Todisco, che vota "si".alle linee programmatiche punta sulla Cultura. Sabino Morano, che è stato candidato Sindaco del centrodestra, successivamente “aderente” al gruppo misto ma Lega poi, dopo aver sostenuto Ciampi al secondo turno e dopo il ritiro delle linee programmatiche, arriva la decisione di appoggiare il Sindaco con una nuova, l’ennesima apertura di credito per il bene della Città. Quanto a Nello Pizza, candidato Sindaco del centrosinistra, espressione "popolare" (ci domandiamo come qualcuno potesse non sapere) invita Ciampi a liberarsi dai lacci di un "bambino capriccioso", è chiaro a chi si riferisce, non c'è bisogno di nominarlo. Ettore Iacovacci, eletto tra le fila del centrosinistra e che qualcuno sembrava dare vicino all'area "decariana" PD ha votato a favore delle linee programmatiche dicendo che deve rispondere solo alla sua coscienza ed al suo elettorato. Il Sindaco Vincenzo Ciampi dopo aver aperto il “dibattito” chiude con poche parole, in sostanza dice che ha consapevolezza di non avere i numeri ma visto che questi sono da parte della opposizione, tocca ad essa sfiduciarlo e non a lui dimettersi e questo devono farlo senza aspettare Novembre.

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