Matteo Richetti, PD ad Avellino con la sua "associazione" o corrente Harambee, parola keniota che non sembra avere una traduzione chiara per parlare del suo progetto all'interno del partito. Una candidatura alla Segreteria nazionale e quindi al Congresso che dovrebbe tenersi prima delle Elezioni europee di primavera (ma colpi di scena, visto gli ultimi tempi, sono all'ordine del giorno) che ancora non è lanciata ma di fatto il Senatore emiliano-romagno parla come tale. Richetti è un renziano ma di quelli critici, dei pochissimi che hanno avuto il coraggio di far notare al Segretario del passato ed ex Capo del Governo gli errori che commetteva tanto da chiamarlo alla "guida" della "comunicazione". Richetti parla di un progetto PD che deve vedere al centro il Sud, seppure tante cose sono state fatte, tanto ancora bisogna fare e non solo per "riprendersi" l'elettorato perso. Il Sud deve essere la "locomotiva" che insieme al "treno Italia" deve far correre l'economia. Non un peso, una zavorra da "allegerire" con cure palliative. Ripartiamo dal Sud. Perché i numeri parlano chiaro. Se il Mezzogiorno cresce ne beneficia il Nord e l’intero Paese. Bisogna smetterla con stupide contrapposizioni che hanno portato a sterili guerre tra territori. Parleremo una lingua di concretezza e chiarezza e ci diremo tutta la verità, compreso il fatto che non basta incentivare la presenza delle imprese, bisogna mettere mano all’insostenibile ritardo della presenza pubblica, della qualità dei servizi, delle risposte ai bisogni delle persone. Quanto al tema sulla "tempistica" del Congresso, Richetti è perentorio: il futuro del PD deve essere scelto dagli elettori, dagli iscritti e per questo il Congresso deve essere celebrato subito. Richetti è assolutamente contrario all'idea lanciata dal Presidente Matteo Orfini (siamo già a 3 Matteo) ossia quella di sciogliere il Partito per poi rifondarlo. Su questo come su tante cose, Orfini ha idee condivisibili. Cosa vuol dire "sciogliere e rifondare" il PD? Chi lo deve fare? Gli stessi che lo dovrebbero sciogliere, dovrebbero poi rifondarlo? In tutta onestà quello che ha detto orfini non sembra una proposta analizzata nel profondo ma un "lacio tanto per...", soprattutto se a questo si abbina il fatto che bisognerebbe candidare i big alle prossime Elezioni Europee. Sembrebbe a dire: intanto ce ne andiamo, poi ve la vedete voi. Una fuga nell'Olimpo mentre gli altri, gli iscritti, abbandonati al proprio destino? Quella di Orfini è una "idea" che già ha portato via troppe parole quindi chiudiamo con rimarcare il "coraggio" di Richetti che davanti alla platea, e non si può, non notare, solo deluchiana-decariana con Luigi Famiglietti, tra i primi, se non il primo renziano irpino, ma molto poco numerosa ha avuto la determinazione di illustrare il proprio progetto, la propria idea di un partito che deve unirsi allontanando personalismi ed il "vecchio", appunto, il "vecchio". Richetti ha talento e coraggio e si intravede anche una certa "personalità" ma bisognerà capire quanto Renzi sia ancora al centro del PD, quanto sia ancora dentro la stanza dei bottoni, prima di dare il via alle "danze" e quanto "renziano" sia Richetti. C'è il rischio della "copia"? Certo sta cercando di "conquistare" la platea dei delusi ma i "delusi" della "base" lo sono da Renzi. Quanto, chi a Roma, in Parlamento, riuscirà a "staccarsi" dal "gigliato"? Ci  sono diverse voci che si "levano alte" contro il toscano ma poi, almeno in passato, si sono sempre "zittite". Il PD irpino, quel piccolo pezzo che oggi si è mosso con disinvoltura al cospetto di Richetti, deve capire, che incamminarsi in fila indiana dietro a qualcuno che si immagina possa vincere andrebbe a commettere un altro errore; Qualcuno già li guarda tutti, i possibili candidati, vedi i "deluchiani": Da Nicola Zingaretti a Matteo Richetti, sarà la "rima" ad attirarli? Questi "deluchiani-decariani" hanno idee proprie o debbono "farsele" andando ad ascoltare tutti? Sono anche loro il PD, non sono solo "platea"; cosa propongono? Hanno un "manifesto"? Richetti e Zingaretti, hanno una visione diversa del PD, basta guardare la "provenienza" e la storia recente quindi se si va ad ascoltare entrambi potrebbe sembrare che si hanno poche e confuse idee, e siamo solo all'inizio. 

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