Napoli. Sono ore di attesa, paura, speranza, inquietudini da parte dell'Esecutivo, della maggioranza e dell'opposizione in Consiglio regionale per la "uscita", che dovrebbe essere "prossima", della Sentenza relativa la Processo "Crescent" che vede imputato il Presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca. I fatti in ipotesi accusatoria riguardano il De Luca all'epoca della Sindacatura a Salerno che sommariamente acceniamo, riguardano, atti che avrebbero portato una'rea sul lungomare salernitanio, a passare a privati per la realizzazione di una struttura, con forma di "mezza luna" quindi quanto riguarda l'iter che ha portato a questa edificazione. "Siamo tutti fiduciosi. L’intera storia è surreale. Dunque mi aspetto che la Magistratura renda giustizia ad un uomo che ha sempre lavorato per il bene della sua comunità..."; sono le parole di un autorevole membro della struttura governativa regionale. Lo scenario che potrebbe aprirsi, in seguito ad una eventuale condanna è quello della "mannaia" della Legge Severino (Anticorruzione, sostanzialmente) che porterebbe, in automatico, la sospensione di De Luca dalla carica di Governatore, come di fatto già avvenuto, per qualche mese ad inizio mandato, nel 2015, per altra "questione" con il vice, Fulvio Bonavitacola nella "qualità" di Facente Funzioni. (Ci si ricorderà la "corsa" a nominare l'Esecutivo prima della Sentenza o delle "ore buone" per il ricorso ed evitare la "caduta". Il termine della sospensione è di 18 mesi, almeno sulla "carta", questo potrebbe quindi "avvicinare" la Legislatura a scadenza naturale, Primavera 2020, quindi con voto non anticipato ma ci si "interroga" se a seguito di una eventuale condanna, possa essere il caso di continuare, con una campagna elettorale continua con al centro la vicenda politicamente scottante. Potrebbero quindi verificarsi anche le dimissioni anticipate della Maggioranza stessa per favorire un nuovo voto magari la prossima Primavera con altre Regionali ed Europee? In realtà la Legge non permetterebbe candidature in caso di condanna, anche se in primo grado (Incandidabilità e non possibilità di ricevere incarichi). Una "condizione" drammatica per il PD già alle corde per la crisi che lo attanaglia da oltre tre anni. Potrebbe verificarsi il "passaggio" del "testimone" a Piero De Luca, figlio del numero uno di palazzo "Santa Lucia"? Il PD non ha "risorse" oltre i De Luca, senza di loro l'abisso, indipendentemente dalla Sentenza. Il Centrodestra ed il Movimento 5 Stelle, con i pentastellati soprattutto pronti a cogliere l'occasione. "Spostamenti" di "cespugli" si scatenerebbero.  "Ambienti" comunque "mormaro" che De Luca è un "osso duro". 

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