Avellino. Questo pomeriggio all 18.30 si terrà la Direzione provinciale del Partito Democratico per analizzare la sconfitta alle Elezioni relative all'Ente Provincia. Una "partita persa", per alcuni aspetti annunciata, vista la pronosticata azione dei ""franchi tiratori" interni al partito ma anche e soprattutto di coloro che si dicono di centrosinistra; lo saranno nonostante tutto ed un determinato agire politico ma che per quanto legittimo possa essere è pur sempre criticabile ed anche molto visto lo stare nella coalizione alla Regione, seppur con qualche malumore, e fare di "testa propria" in altre elezioni. Ci domandiamo poi: avranno votato Beniamino Vignola, tutti coloro i quali siedevano a via Tagliamento, nella sede "dem", nelle fase di "preparazione"? Quanto a chi non è mai entrato nel PD ha il dovere diritto di parlare, ci viene evidenziato, ma poco o niente influirà nelle alchimie prossime. Ad esempio, e con questo semplifichiamo tutto, il Vicesegretario, Rino Buonopane è PD e non "riferimento" altrimenti avrebbe seguito chi è altrove. All'appuntamento di questo pomeriggio, sostanzialmente, il Segretario del PD irpino, Giuseppe Di Guglielmo, si presenterà "dimissionario", tra "virgolette" in quanto non è questa la sede deputa ad accettarla e quindi per presentarle ma lo è l'Assemblea provinciale. "Spifferi" dall'ufficio del Segretario "trasmettono" che Di Guglielmo, nel portare le ragioni della candidatura scelta per "palazzo Caracciolo", della campagna elettorale condotta anche alla luce di quanto attraversa il partito nazionale, chiederà alla Direzione il sostegno per portare avanti le linee guida che hanno dato vita al mandato ricevuto ad Aprile, dal Congresso. Se dovessero esserci "frenate", Il Segretario Di Guglielmo si potrebbe dichiarare disposto a fare un passo indietro perchè il suo ruolo non è stato imposto per "decreto". Di Guglielmo appare, secondo questo "spiffero", molto disposto al dialogo, al confronto, come del resto ha sempre fatto, da Aprile, cercando convergenze ed intese per aprire il PD, renderlo "fruibile" dagli iscritti e dai simpatizzanti e soprattutto non attaccato alla poltrona. E' questo un momento difficilissimo. A Marzo o intorno a quella data si terrà, ad oggi, almeno (il PD ci ha abituato a continui "ripensamenti") il Congresso nazionale che potrebbe rimescolare le "carte" favorendo "allineamenti" o anche nuove "sintonie". Il tutto è da vedersi alla luce di quelle che saranno le candidature in campo; ad oggi sembrano quotate quella di Marco Minniti (se confermata), ex "luogotenente" di Massimo D'Alema, primo storico ex PCI, Capo del Governo ma ora uscito dal PD guidato da Matteo Renzi, prima di Maurizio Martina, il quale, a sua volta, si è dimesso (il predecessore, "costretto" dagli "insuccessi", dopo neanche un anno dall'inizio del secondo mandato, come il primo, interrotto) proprio per avvicinare o tentare di farlo, i tempi della fase congressuale che dovrebbe vedere tra gli sfidanti anche Nicola Zingaretti, Presidente del Consiglio regionale del Lazio, uomo a Sinistra con altri a fare da "comparse" o che potrebbero ritirare le intenzioni di candidatura. Matteo Richetti è uno di quelli che ha annunciato da tempo la volontà di competere per guida della Segreteria. Teresa Bellanova potrebbe essere una "sorpresa" che diversi auspicano; se ne saprà di più dopo l'Assemblea nazionale che dovrebbe tenersi il 17, convocata per tale data. Il PD irpino "naviga" tra il Congresso nazionale e quello regionale che dovrebbe, secondo logica, tenersi prima. A breve, dovrebbe partire il tesseramento provinciale e si vedrà chi uscirà, chi entrerà. Insomma, dagli annunci ai fatti, vedremo. Inoltre, di non poco conto è la "questione" sfiducia all'Ente Comune di Avellino, dove i Consiglieri "dem", la maggior parte "decariani", devono decidere se andare avanti nel tentare di fa "cadere" il Sindaco pentastellato, Vincenzo Ciampi o prendere tempo visto le impellenze del Bilancio portare a termine nella "pratica" per la quale è o sarebbe richiesto altro tempo con la "spada di Damocle" del dissesto finanziario da dichiarare che la parte M5S, ovvero i leaders attorno al Sindaco, caldeggiano da diverso tempo. Le Elezioni anticipate, in CIttà, secondo alcuni potrebbero dare la "spallata" definitiva al PD. C'è chi sostiene, come alcuni di Radici Democratiche, che bisognerebbe andare avanti col "nemico politico" Ciampi almeno sino al 2020, ovvero al voto per le Regionali. La "voce" legata a Radici Democratiche ci ha detto e ribadito che è stato un errore politico non presentarsi al Congresso di Aprile e chè è stato altrettanto sbagliato "appoggiarsi" all'area De Luca, l'irpino. Insomma, la "voce" socialista di Radici Democratiche sostiene che all'epoca bisognava portare avanti, "udite udite" (come Cinquerighe "sosteneva" in ragione di logica politica), non la candidatura di Gaetano Bevere ma quella della Socialista di ferro, Chiara Maffei, che in un eventuale scontro a tre, tra la stessa, Michelangelo Ciarcia (a tal proprosito, sembra, almeno qualcuno così sostiene, il "concorrente" alla Segreteria allo scorso Congresso, abbia "aperto", potrebbe "aprire" ad un ritiro del ricorso in Tribunale - imminente la discussione in Aula, almeno da "cronoprogramma passato" - ) e Di Guglielmo, avrebbe potuto giocarsi le sue chances puntando su qualche "deluchiano" che avrebbe potuto sostenerla. Queste voci dall'area di Radici Democratiche mettono in evidenza come sia ora il caso di allontanarsi (essere maggiormente autonomi, esserlo del tutto) da Umberto Del Basso De Caro, il quale, a parte l'entrata in Parlamento, dovuta in buona sostanza ad un "listino bloccato" e poco altro, ha collezionato (nel passato remoto e prossimo) pesanti sconfitte, non dimendicandosi, quella alle Provinciali del 31 Ottobre, appunto, nel "suo" Sannio, sconfitta roboante nei numeri (addirittura, sembra qualcuno (o dovrebbe essere stato scritto?) da quelle parti si sia lamentato della Legge "Delrio", "quella di quello" che ha "ridotto" le Province ad Ente di secondo livello, senza il voto dei cittadini. Graziano Delrio, PD, Ministro delle Infrastrutture dove Del Basso De Caro è stato Sottosegretario). Uno, De caro, l'area (il nostro riferimento non è mai alle "persone fisiche" ma "politiche", alle aree). Questa la sintesi di un luongo ed articolaro pensiero proveniente dall'area di Radici Democratice, area socialista dem. Come si può notare il Partito Democratico ha tanti e tali problemi sia a livello nazionale che locale che dare, come qualcuno vorrebbe fare in Irpinia, la colpa a Di Guglielmo, sarebbe pretestuoso e poco lungimirante. Questo perchè? La "faida" interna ha portato a queste sconfitte, non Di Guglielmo e la sua Segreteria. I "decariani" e qualche altro, dovrebbero capire che, piaccia o meno, c'è un Segretario da rispettare quale uomo (e sicuramente lo fanno) e quale "istituzione" regolarmente eletta in quanto, il fatto che ad oggi vi sia una "contestazione" non deve far dimenticare che il Congresso è stato avallato dal PD nazionale quindi, il Segretario assolutamente non è un "intruso" e continuare con talune espressioni, che sembrerebbero "prevase" solo da "arroganza", non ha aiutato e non aiuta il partito. Abbiamo detto che ci sono "pezzi", non solo legati attualmente a Radici Democratiche che vorrebbero smetterla con questa storia ed avvicinarsi al "governo" del partito. Il bene del PD lo si costruisce insieme. Accennando, brevemente alla "genesi" della sceta di Vignola quale candidato Presidente alle Provinciali, diciamo che è stata fatta perchè Sindaco di un Comune importante, non solo "numericamente" e perchè poteva rappresentare il maggior punto possibile di equilibrio tra le due parti (La candidatura è possibile solo per i Sindaci e che non siano prossimi alla scadenza di mandato sindacale, quindi limitata nei numeri). Candidature che nascono in maniera autonoma o che sono partite come tali, hanno messo avanti il piede sbagliato, perchè c'è una Segreteria da rispettare, appunto e perchè essere "utilizzati", politicamente, da qualcuno per tentare di alzare il peso all'interno del partito, non poteva passare sotto silenzio. Di Guglielmo ha favorito l'aggregazione altrimenti si sarebbe andati allo scontro con Stefano Farina, Sindaco di Teora, "area segreteria", ben voluto dai "demitiani" e Beniamino Palmieri, Sindaco di Motemarano, che avrebbe commesso il solo errore, pur non essenso "decariano", di sembrarlo, non tanto per "colpa sua" (avrebbe dovuto però non presentare la sua candidatura "unitaria" nel "bunker" di chi di fatto non riconosce Di Guglielmo, ce chi lo ha detto più volte) ma perchè qualcuno si è "fiondato" su di lui e questo ha fatto "inalberare" qualche autorevole personaggio della "area segreteria". Ad ogni, modo, anche qui, la candidatura Vignola ha avuto il "placet" dall'alto del PD nazionale; perchè ora dare le colpe al solo Di Guglielmo? Alla Direzione di questo pomeriggio sono stati invitati anche quelli dell'altra parte, per dir così. Vedremo come reagiranno. Non ci si dimentichi che oltre quanto "detto", il prossimo anno, Primavera 2019, ci saranno le Elezioni Europee e le Amministrative, quindi il PD dovrebbe unirsi e non ulteriormente sbriciolarsi.

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