Avellino. Salvare l'Alto Calore Servizi, l'Ente che gestisce la risorsa acqua tra l'Irpinia ed alcuni comuni del Sannio, sembra quasi una missione impossibile. Intanto il Vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, intervenuto ad Avellino, ha confermato gli impegni di palazzo Santa Lucia nel "contribuire" al rifacimento delle reti idriche, con tre tranches da 20 milioni di euro ma il primo passo deve essere fatto da ACS, con l'Amministratore Unico, Michelangelo Ciarcia, il quale dovra trovare la quadra facendo i modo che i "soci" ovvero i Comuni, approvino il Piano che porti all'aumento di Capitale. Su questo fronte sembra si sia ancora in "alto mare" con il rischio del valutare la possibilità del fallimento, del portare i libri contabili in Tribunale. Tutto questo, di colpo, però farebbe svanire l'arrivo dei 60 milioni "regionali", almeno all'attuale gestione, col rischio, successivo, eventualmente, che possa entrare un privato nel gestire. Questo per certi aspetti comporterebbe un "problema" non da poco conto, in quanto si abdrebbe a forzare la volontò popolare che tramite Referendum si è espressa contro la gestione privata. La soluzione deve essere trovata "in casa" ma i sacrifici sarebbero non indifferenti. Cosa accadrà lo si capirà nei prossimi giorni. Bonavitacola, passa dall'acqua ai rifiuti, incontrando, nella sede del PD, sia il Presidente dell'ORGR, l'Irpino Enzo De Luca che Annarosa Barbati, Direttore Generale dell'ATO RIfiuti oltre a Valentino Tropeano. Una riunione al quale hanno partecipato altri riferimenti istituzionali irpini.

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