Il Congresso nazionale del PD va delineandosi con le candidature di Marco Minniti, ex Ministro dell'Interno nel Governo di Paolo Gentiloni, quindi, sostanzialmente area "renziana" anche se ancora ben chiaro non è quanto questa si senta ancora "dentro" il partito che pure ha portato nel PSE. Minniti è un ex comunista (pentito?), all'epoca braccio destro di Massimo D'Alema (oggi non più dem) primo post comunista a "diventare" Presidente del Consiglio dei Ministri subito appoggiato dal Parlamentare Piero De Luca, figlio del Governatore della Regione Campania, Vincenzo e da Rosetta D'Amelio, Presidente del Consiglio regionale, primo riferimento in Irpinia e tra i principali in Campania. Della D'Amelio possiamo dire che tra Agosto e Settembre, quando si "parlava" di Nicola Zingaretti (che aveva incantato i "deluchiani", inteso quali sostenitori dell'ex Senatore irpino) quale figura forte in corsa verso la Segreteria, era decisa ad aspettare, evidentemente sapeva che altro "bolleva in pentola" (lo ha detto a Cinquerighe alla Festa de L'Unità di Grottolella). Nelle ultime ore è sceso in campo, il Segretario "traghettatore", dimessosi circa un mese fa, ex Ministro delle Politiche Alimentari, Agricole e Forestali, Maurizio Martina; a questo punto domandiamo: Cosa faranno i "decariani" d'Irpinia ("allenati", ancora e per quanto (?) dal sannita Umberto Del Basso De Caro), quella "formazione" molto "eterogenea" fatta di popolari, socialisti e "derivazione comunista"? Certo è che qualche socialista ha più volte ribadito che allo scorso Congresso, 29 Aprile 2017 hanno appoggiato Renzi (dimessosi per la seconda volta, la numero due a seguito del disastroso risultato al Referendum sulla Riforma "boschian-renziana" del 4 Dicembre 2016) perchè "accompagnato" dalla Mozione, proprio con Martina cofirmatario. Per i "decariani" è il momento delle scelte inderogabili ed ad assumere una posizione forte ed inequivocabile dovrà essere Livio Petitto (non di provenienza socialista o comunista) il quale è sicuramente la "voce" più forte e rappresentativa -(i "numeri" parlano anche se la "matematica" non è tutto in politica) e questo dovrà farlo in vista del voto in Città, anticipato (Sindaco pentastellato sfiduciato Sabato scorso), delle Europee e soprattutto delle Regionali del 2020, "competizioni", la prima e la terza, dove sarà tra i protagonisti e chissà, pure ambendo ad una candidatura al Consiglio regionale; quanto alla Città qualcuno aspetta di capire se sarà possibile una "ricomposizione" Petitto-Festa che assieme "sbaraglierebbero", di sicuro, ma allo stesso tempo il "partito non esisterebbe più". Per queste ragioni politiche controverse, contorte, Petitto sarà chiamato ad "assurgere" a decisioni che potrebbero, anzi dovrebbero indirizzare il destino del PD ma in quale verso? Spetterà a lui provare ad imporsi mantenendo unito quel che resta di un'area sempre più isolata e "sparuta". Sarà, allo stesso tempo, "divertente" vedere cosa faranno i socialisti apparentemente "purosangue" e quante "seggiate" voleranno (per usare una espressione cara a qualcuno). Quest'area "composità" rimarrà unità? I "decariani" hanno in comune pochissime cose, tra queste la "poca simpatia verso il Governatore e la D'Amelio ma oltre che verso i demitiani). I "decariani" si accoderanno alla D'Amelio e quindi al Governatore Vincenzo De Luca? Due De Luca, per qualcuno/a, sarebbe "'na botta 'n fronte" vista la distanza marcata negli ultimi anni. "Accodarsi" per i "decariani", comunque, non sarebbe una novità visto quanto accaduto alle Politiche, alle Amministrative ed alle Provinciali.

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