Le Elezioni Regionali del 2020 entreranno ancora più nel "vivo" della discussione politica nel 2019 che sta per arrivare. Tra "noi" che scriviamo, la gran parte preferisce aspettare il Capodanno per "inviare" commenti e suggerimenti, fare analisi di prospettiva, augurare buoni propositi alla politica. Non ci sono "date" più o meno adatte, lo sono tutte allo stesso modo, soprattutto in questi ultime anni. Le "Regionali" catalizzeranno l'attenzione degli elettori, soprattutto quelli appassionati, che ancora ci credono (sempre di meno) e lo faranno molto più delle Elezioni Europee che si terrano la Primavera del 2019, che saranno "solo" un test, un "preesame", in Campania. I "principali" protagonisti, ad oggi, sono indiscutibilmente, il centrodestra ed il Movimento 5 Stelle che dovrebbero "contendersi" lo scranno più alto a "palazzo Santa Lucia" con il PD e il "residuale" centrosinistra a fare da "comprimario", se non proprio da "comparsa". E' da chiedersi: "in che cosa potrebbe variare o cambiare radicalmente il panorama tra 18 mesi?" Niente di più facile da immaginare; "l'applicazione da parte del Governo Lega-Movimento 5 Stelle, del Reddito di Cittadinanza, "cavallo battaglia" dei pentastellati". Si è parlato di 780 euro al mese, da "elargire", per un certo periodo nel quale, lo Stato attraverso i suoi "uffici", i Centri per l'Impiego dovrebbero trovare lavoro a chi ha diritto alla "misura di sostegno".Tre "offerte" che se non accettate vedrebbero il Reddito ridotto sino alla "cancellazione". Bene, ad oggi, con la Finanziaria approvata, in extremis, non è ancora ben dato sapere il "quantum", il "come" e attraverso quale "canale" si realizzerà il progetto (quale, quello definitivo?) Già da qualche settimana si parla di "tessere" stampate. Cosa vuol dire? Il Governo cnosce già a chi dare il Reddito? "Busserà" qualcuno alla porta di chi ha i "requisiti"? Non è il modello ISEE o altro criterio a stabilire? Saranno €780 al mese? Per quanto tempo? Appunto, a chi spetterà? "Single",  "capifamiglia", "figli di famiglia"? Quale la soglia minima del reddito certificato del modello ISEE per avere accesso? Il "domandone" è però: "Si parlava della riforma dei Centri per l'Impiego che dovrebbero o avrebbero dovuto essere l'elemento cardine per attuare questa misura, soprattutto, relativamente al "trovare lavoro"; è stato fatto tutto in questi mesi? Quando e come, in cosa consiste?" Non ci pare se ne sia parlato più di questo. Le "offerte di lavoro" dovranno essere "sostenibili" quindi, non a "casaccio" o "tanto per"... Questo, di fatto vorrebbe dire, che potrebbero esserci delle "contestazioni" all'eventuale "offerta"; chi "giudicherà" sulla effettiva consistenza dell'offerta di lavoro? il lavoro che dovrebbe essere "offerto" quale tipo di contrattualizzazione avrà? Con quale "stipendio" medio"? Entro quale "arco geografico" si svilupperà l'offerta? Bisogna che ci sia un adeguato rapporto tra costo della vita e "salario,stipendio". (Se tu mandi uno del Sud in certe aree, con una determinata "entrata" non potrà "campare" ed a questo punto dirà: "rifiuto e vado avanti sino alla prossima offerta e poi si vedrà". Questa, in sintesi, la problematica relativa. Tornando alle Elezioni Regionali, al voto, si può facilmente dire, che se in questo anno e mezzo, il Reddito di Cittadinanza, dovesse fallire o tradire le aspettative elevate che gli elettori, che chi in cerca di lavoro, ha avuto, ecco che i 5 Stelle crollerebbero nelle intenzioni di voto rischiando pericolosamente nell'urna. Se questo dovesse verificarsi, non è detto che i voti si "trasferirebbero" al PD magari "contando" sul Presidente della Camera, Roberto Fico, che pare tendere a Sinistra ma una "zona" che non è quella del PD con l'area vicina a Luigi Di Maio (stiamo parlando dei due campani, guarda caso) che confluirebbe verso il Centrodestra, Forza Italia, perlopiù, almeno a quanto sembrerebbe. Questo potrebbe avvicinare il PD al Movimento 5 Stelle ma allontanare ancor di più i "dem" dal Centrodestra, se questa si confermerà in coalizione unità come da "accordo" di qualche mese fa (Lega, FI, Fratelli d'Italia). Questo per dire anche che il continuo "picconare mediatico e non" del Governatore Vincenzo De Luca al Movimento 5 Stelle stanno assumendo il "connotato" che sa di "stantio, autolesionista", sembra quasi possa essere vista come una "ossessione". Vogliamo ricordare, in conclusione, che non sono è l'ironia, il sarcasmo a determinare consensi (Maurizio Crozza, seguitissimo imitatore, sembra "seguire molto meno De Luca, è "passato di moda" e quando si "passa di moda", nella scelta di un attore, imitatore, non è un buon segno) ma al contrario, possono generare proprio "antia politica" così come non determinano le vittorie la continua esposizione mediatica. Sino a qualche tempo fa, dipiù, ma anche oggi si pensa che le "tv o comunque i mass media" indottrinano. Niente di più falso. Il palisensto politico lo realizza l'elettore, infatti sono i "mezzi di comunicazione" a "seguire" chi ha maggiore consenso nell'elettorato, altrimenti il "fenomeno" M5S non sarebbe "nato" esi sarebbero alternati centrodestra e centrosinista; questo dimostra che chi aveva, tra destra e sinistra la gestione politica della "res publica" non ha soddisfatto chi lo aveva votato in precedenza e così lo ha collocato all'opposizione dando forza ad altri partiti, che erano in "seconda fascia", nel "senso di consenso" e favorendo il boom di movimenti apparsi sulla scena politica, per alcuni aspetti, ma solo apparentemente, all'improvviso. La "politica classica" deve fare "mea culpa". In Campania, il Presidente della Giunta regionale della Campania, senza il quale, il PD, smetterebbe di esistere, probabilmente, deve comunque fare un passo indietro, molto indietro, lasciando molto più spazio, ha chi come il figlio Piero, Parlamentare, potrebbe fare molto di più. Sembra egli avere uno stile diverso, pacato, morbido ma "forte" quando occurre, non "monotono" (parliamo sempre e solo di politica). Piero De Luca ha delle indiscusse qualità, già "dimostrate" ed ancora potenzialità enormi che potrebbero portarlo a diventar un leader. A noi sembra di vedere "diversità" tra i due, non dovute solo ad una differenza generazionale ma proprio ad un approccio diverso e quello di piero è più adatto al periodo storico. La "bella" tra Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro sarebbe stato un "atto dovuto" ma "Piero De Luca-Caldoro" sarebbe un confronto di alto livello. Caldoro, sia per stile che per cose fatte, nei 5 anni da Presidente della Giunta regionale, ha dimostrato che ha dato molto e molto può dare alla Politica ed alle Istituzioni così come Piero De Luca. Una sfida politica con il "protagonismo" ai margini. 

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