Avellino. E' arrivato in città, Roberto Giachetti, candidato in coppia con Anna Ascani alla Segreteria del Partito Democratico; ad accoglierlo, in via Tagliamento, il Segretario provinciale Giuseppe Di Guglielmo, con la Presidente dell'Assemblea, la "deluchiana doc" (quale Governatore Vincenzo De Luca) Roberta Santaniello. All'ex radicale o radicale nel cuore abbiamo subito ricordato se nel PD di oggi ci sono meno "facce come il culo" rispetto a due anni fa. Abbiamo usato l'espressione che lo stesso Bobo usò "contro" chi si contraddiceva nell'adozione della Legge elettorale (Mattarellum) sostenendo che quando quella parte che contestava Matteo Renzi, era al Governo con Enrico Letta, avrebbe potuto, di fatto, adottarla. Un'altra segretria, un'altro Governo, sembre PD ma di altra "corrente" non fece ma "usava" questa cosa per attaccare i renziani. Giachetti, in passato vicino al "verde-dem" Francesco Rutelli, sostiene che questo partito ha cercato di "pulirsi" ed in qualche modo lo sta facendo ma la linea sulla quale continuare, anche se con qualche distinguo, è quella renziana, ovvero di un partito che non abbia correnti, che sia unito e sappia parlare con una sola "voce". Giachetti crede che un partito plurale è un partito veramente democratico ma fare la guerra al proprio interno è un qualcosa che deve finire. La linea prevalente deve essere democraticamente rispettata. E' semplice il concetto. L'ex vicepresidente della Camera dei Deputati ritiene infatti che sono giuste le battaglie per le idee ma non altro. Egli stesso, se si dovesse accorgere che il PD non lo rappresentasse più, non esiterebbe a cambiare strada. Giachetti, sicuro di vincere, attacca i due "competitors" maggiormente accreditati, ovvero, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti, dei quali non condivide, il dover chiedere scusa agli italiani, concetto di Martina mentre del secondo, Zigaretti, rispedisce al mittende la volontà di rivoltare come un calzino la classe dirigente interna. Bobo Giachetti non manca di attaccare il Governo Lega-Movimento 5 Stelle che soprattutto per quanto riguarda i pentastellati, si "predica" in un modo e si agisce come ha fatto il PD al Governo, quindi, riconoscendo l'azione meritoria del partito, su tante cose ed anche sulle banche. Un caso clamoroso, quello del "salvataggio" della Banca CARIGE (oltre alle trivelle in Puglia ed altri) con una azione uguale a quella fatta dal PD per altro caso quando invece si veniva attaccati. La linea di Giachetti è chiara: niente dialogo col Movimento 5 Stelle, non dissimile dalla Lega e continuità nella linea programmatica con quanto fatto dai Governi Renzi e di Paolo Gentiloni. Oltre il "pensiero" di parte, la realtà, sembrerebbe essere, quella in cui, Giachetti punti ad essere la "terza forza" nella sfida congressuale che prevede il 3 Marzo quale momento dell'elezione del nuovo Segretario nazionale PD.

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