Michelangelo Ciarcia, come ci ha detto dieci giorni fa, in occasione dell'incontro PD organizzato da AreaDem con la vicepresidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni ha dato ampia disponibilità al ritiro del ricorso in Tribunale "avverso" Giuseppe Di Guglielmo e la "genesi e consumazione" del Congresso provinciale dello scorso anno che videro l'area "deluchiana", quella che si richiama all'ex Senatore Enzo De Luca ed i "decariani", coloro "legati" ad Umberto Del Basso De Caro non partecipare. Le due componenti si sono "separate" ed in maniera piuttosto plateale. Lo stesso De Luca e Carmine De Blasio, rispettivamente eletti all'Assemblea nazionale e regionale dopo i Congressi della scorsa Domenica (eletti, Nicola Zingaretti al nazionale e Pantaleone Annunziata al regionale, questo su "sponda diversa" dal nuovo inquilino del Nazareno) hanno ribadito che il "ricorso" è qualcosa di superato e già da un bel pezzo anzi, ritenendo, i due, essere stato un errore non prendere parte alla celebrazione congressuale visto che vi erano tutte le "autorizzazioni". L'AreaDem sta percorrendo la sua strada e lo fa anche con ottimi risultati ed a questo punto è lecito aspettarsi l'intraperdere un cammino da protagonisti assoluti nei prossimi appuntamenti elettorali, quelli delle Europee ed Amministrative di Primavera e soprattutto in vista delle Elzioni Regionali del prossimo anno dove, le candidature PD che qualcuno dava per sicure o molto probabili sono già "dimenticate". C'è una storia nuova da scrivere e De Luca con De Blasio sono pronti a lavorare per costruire un partito coeso in Irpinia e su "base regionale". De Luca e De Blasio chiedono di conseguenza una apertura, a Di Guglielmo, della Segreteria provinciale, un lavorare per unire il partito ma nelle loro parole non compare l'aggettivo "decariani" mentre Ciarcia, anche perchè eletto Amministratore Unico all'Alto Calore Servizi, con il voto di qualche esponente legato al parlamentare sannita rappresentante del Collegio "Irpinia-Sannio" ritiene che anche a loro vada concesso il coinvolgimento in un nuovo corso e percorso del PD irpino. Per quanto concerne l'area legata a Rosetta D'Amelio ed in sostanza al Governatore Vincenzo De Luca, risponde sostanzialmente "picche" e questo soprattutto e probabilmente esclusivamente ai "decariani", di fatto politicamente confusi su cosa fare, a partire dalle Amministrative. Certo è che se dovessero rimanere esclusi dalla "nuova Segreteria" (per certi aspetti lo è anche se Di Guglielmo ha sempre lavorato al consolidamento del partito trovando però nei "decariani" solo chiusure e apparente presunzione di una forza che non c'è) i "giocatori dell'allenatore proveniente dal Sannio" si troverebbero ad interpretare un ruolo marginale se non addirittura collocandosi fuori, di fatto, dal partito e questo non è ammissibile per chi, come squadra, ha concorso per arrivare il "governo" del partito. I vincitori di questi due Congressi sono De Luca, De Blasio, la D'Amelio, Presidente del Consiglio regionale che non molla di un centimetro e la Presidente del PD irpino, Roberta Santaniello, Presidente del PD irpino che come spesso abbiamo detto rappresenta una entità piuttosto corposa che "rischia" di essere "determinante" negli equilibri interni ma deve staccare il "cordone ombelicale" col Governatore va allentato il sodalizio con De Luca anche dagli altri protagonisti. Il partito si costruisce dalla consapevolezza, e questo deve valere per tutti, (De Luca, Governatore, D'Amelio, Santaniello ma anche da De Luca, l'ex Senatore e De Blasio che hanno sotenuto in campo nazionale, il vincitore Nicola Zingaretti a differenza dei primi tre che hanno appoggiato lo "straperdente" Maurizio Martina) che si è in larga minoranza rispetto alla Segreteria nazionale con il "martiniano-deluchiano" Pantaleone Annunziata. Le linee programmatiche di Zingaretti sono "uliviste" mentre, stranamente, i "deluchiani" con diversi post-comunisti o comunque "prodiani", figli dell'Ulivo, hanno una visione diversa e questo vale sia per i "vecchi", appunto, che per la giovane Santaniello, eletta con grande successo all'Assemblea regionale, i quali sono stati, anche con candidati, sostenitori dell'aspirantePremier Pier Luigi Bersani nel 2013 alle Politiche dove la coalizione di centrosinistra arrivo prima ma non vinse, per dirla alla PB. Avere un Segretario regionale dalla propria parte può anche contare nulla quando si è "opposizione" in campo nazionale e del resto, la scorsa Segreteria regionale, renzianissima, alla fine ha ceduto al ritorno di De Luca, quindi bisognerà, che tutti i protagonisti, analizzino dettagliatamente la fase politica interna al partito e fuori. Alla D'Amelio, alla Santaniello ed allo stesso Del Basso De Caro va fatto presente che se il Partito, almeno dai primi sondaggi, vede risalire un pochino, è merito della "visibilità mediatica" ma anche del "fascino" che il fratello di "Montalbano" sta esercitando su molti delusi da Matteo Renzi, sia le "star" dello spettacolo che gli iscritti ed, in particolare, il "ritorno" di Enrico Letta, "silurato" dal "toscano" dalla poltrona di Presidente del Consiglio, che Bersani non riuscì ad occupare, rappresenta la volontà di chiudere col "renzismo e quel protagonismo unilaterale" che non deve essere trascurato. Il Governatore, per usare la distinzione di Zingaretti, è un "capo" o un "trascinatore"? Con Zingaretti si lavora di squadra, almeno questo quanto sbandierato.

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