Avellino. Il Partito Democratico irpino ha dato "ufficialmente" il via al  "tavolo" del confronto su temi e programmi in vista delle Amministrative del 26 Maggio con le liste da presentare tra tre settimane. Una  "partita" complicata ma probabilmente più perchè tale la si vuole rendere. Tanti volti, ieri sera, a Via Tagliamento ma in realtà rappresentativi di poche  "entità". I Dem con il Segretario provinciale Giuseppe Di Guglielmo e la Presidente del Consiglio regionale, Rosetta D'Amelio in primis ed alcuni esponenti dei circoli di area legati alla Segreteria e qualcuno in rappresentanza del gruppo dell'ex Senatore Enzo De Luca, che avrebbe buoni nomi da spendere come Teresa Mele, una giovane Professionista, dall'aspetto "algido" ma che in realtà ha grande passione oltre al senso del dovere, quindi assoluta dedizione, capacità tecniche ed un sapersi assumere le responsabilità, come già dimostrato, e lo stesso Carmine De Blasio, anche se non "residente", che acquisisce sempre maggiore peso nel panorama politico irpino e soprattutto regionale, in Regione; "seduti" anche i Popolari con Giuseppe De Mita, che ha in Nicola Giordano un uomo da poter "spendere" equalche "pezzo" più a Sinistra a  "portare la voce" di Francesco Todisco, MdP, un "papabile", e soprattutto, lo  "stato maggiore" di  "Mai Più" che ha in Luca Cipriano la  "punta di diamante che lo scorso anno, alle Amministrative, col suo  "boom", mette  "paura" ancora oggi, il tutto in un confronto che non ha  "detto" nulla. Presente, dopo esserlo stato all'Assemblea PD di Lunedì, anche il Segretario regionale Pantaleone Annunziata. Il dato di fatto, è quello evidente da settimane, ovvero che le Primarie per l'individuazione del candidato Sindaco non si terranno e che qualcuno ne parli ancora, fuori dal PD o ai  "margini interni " è anacronistico. Il PD, dovrebbe avere la forza di esprimere il candidato Sindaco, dopo i  "cedimenti " dello scorso anno o scelte passate che non hanno prodotto, politicamente, grandi risultati e lo dovrebbe fare attraverso la maggioranza interna, che non comprende, ufficialmente, i  "deluchiani" anche se sono oramai parte attiva nella discussione ed il nome non potrebbe essere altro che quello di Ivo Capone, come già detto in passato, il "pallino" della D'Amelio e che la stessa definì, sostanzialmente, come la carta da giocare nelle partite più difficili ed importanti. Queta è l'occasione perchè il PD dimostri di avere forza ed orgoglio. O Ivo Capone o  "Mai Più". Perchè  "Mai Più"? Perchè l'alternativa reale a Capone, al  "summontese" Capone, è Luca Cipriano, che del PD è stato, il quale rappresenta, apparentemente una fascia elitaria dell'elettorato ma si potrebbe dire anche, la parte più moderna della Sinistra, quella sul modello anglosassone, che non si  "fissa" su una ideologia ma sa inglobare più  "ceti". Cipriano però è stato "avversato" in Consiglio comunale, "epoca" Paolo Foti, quindi molto recente, quando alla guida del Teatro  "Carlo Gesualdo", dall'area di maggioranza dell'attuale PD provinciale, ovvero quella  "dameliana" e tra Cipriano ed i Popolari non sembrerebbe esserci  "feeling " particolare, anzi. Cipriano ha dalla sua, capacità, "visione" ed anche i  "numeri " e la  "matematica", in politica, ha il suo peso soprattutto in determinate fasi come quella della costruzione di una coalizione particolarmente eterogenea. Ovviamente il programma per la CIttà deve essere al primo posto e bisogna avere la capacità, l'intelligenza di non "ridursi " ai soli numeri. Considerando inoltre, che Gianluca Festa, PD, ancora ufficialmente, sta già  "correndo" da solo, sostenuto dall'altro dem Livio Petitto,  "mister preferenze ", con  "Ora Avellino", Associazione a lui "vicina" diventa rischioso per il PD  "battersi" contro  "tre sue costole" rischiando di non andare al ballottaggio o approdandoci con uno dei due schieramenti, Festa-Petitto e  "Mai Più", di fatto, avendo contro i voti dell'altro; una ipotesi, tra le diverse e disparate. In questa fase non abbiamo  "ragionato " del centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che pure hanno i loro problemi. Concludendo, si può, dire, che il PD rischia di farsi male da solo, ancora una volta, ed allora, scelga il  "suo" Ivo Capone, o  "ceda o si conceda" a Luca Cipriano perchè altre scelte potrebbero apparire ancor più di compromesso se non di sottomissione. Scegliere Cipriano  "svincolerebbe" il PD dalla  "subalternità al mondo nuscano", pensiero, le cronache lo ricordano, che tanti hanno e ne fanno "accusa".

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