Avellino. In pochi mesi si è dissolto un sodalizio di carattere politico che durava da almeno un decennio, quello tra Maurizio Petracca, Consigliere regionale e Ciriaco De Mita, i "popolari". A parlare, sino ad adesso, sostanzialmente, soltanto Ciriaco e Giuseppe De Mita ma senza entrare nel merito, nello spicifico, nella motivazione che ha portato al "divorzio" nella squadra politica che otteneva successi nell'arco del centrodestra o del centrosinistra - questo perchè si guardavano i progetti e non solo l'idea, l'ideologia politica - . In vista delle Regionali del prossimo anno, dopo le Politiche del 4 Marzo scorso, invevitabilmente sembrerebbero essere cambiate le gerarchie politiche - lo avevamo accenntato, il "tema" - all'interno di quel partito, come è giusto che sia, eventualmente, ma a questo punto, Petracca ha, avrebbe il "diritto-dovere" di spiegare agli elettori il perchè di questa "rottura". Le alleanze, le appartenenze politiche hanno un inizio ed una fine, è rarissimo che durino in "eterno". Quanto alla strategia politica, parliamo di politica come sempre, eventualmente lo fosse stata, quella di formare una lista per le Amministrative locali, con proiezione Reigonali 2020, "Laboratorio Avellino", chiuse Domenica scorsa con l'elezione di Gianluca Festa, quindi con la sconfitta di Luca Cipriano, sostenuto da Petracca, appunto, oltre che dal PD, è legittima ma a quanto dicono i fatti, i numeri, politicamente perdente, basta analizzare le candidature, alcune "transitate" da altro partito in "zona Cesarini" ed il numero di voti ottenuti dalla lista, inferiore a quanto nello stesso ambiente politico sembrerebbe ci si aspettasse, o comunque inferiore a quelli ottenuti, con le opportune differenze del caso, quando c'era a concorrere, lo scorso anno, alle Amministrative che hanno portato alla Consiliatura chiusa anticipatamente, lo stesso gruppo "popolare" per intera composizione. Sarebbe più opportuno, potrebbe esserlo, verso l'elettorato, anche in vista della eventuale ricandidatura alle Regionali del prossimo anno, fornire le motivazioni che hanno portato Petracca a lasciare la "formazione" di appartenenza precedente. Sembrerebbe, infatti, che sia stato il Consigliere regionale ad essersi allontanato, visto anche la composizione della lista, e non il contrario. Fino alle versioni ufficiali ogni ipotesi, seppur politicamente legittima, resterebbe solo e soltanto un'ipotesi. Se il tutto fosse stato spiegato prima, probabilmente il risultato, sarebbe stato diverso, maari peggiore, magari no.

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