Avellino. "Il ricorso di Ciarcia nei confronti della segreteria provinciale PD è stato vinto con sentenza immediata". Quanto si legge sul profilo virtuale diMichele Langastro, esponente del Partito Democratico irpino, il primo a darne "notizia". A questo punto tutto verrebbe messo in discussione relativamente alla Segreteria che ha avuto, nell'Aprile dello scorso anno l'elezione di Giuseppe Di Guglielmo. Il ricorso di Michelangelo Ciarcia, candidato, dell'area che faceva capo ad Enzo De Luca ed Umberto Del Basso De Caro quindi, sostanzialmente, viene accolto dal Tribunale di Avellino. Ciarcia, "attore" ha citato in giudizio il Partito Democratico irpino in persona del legale rappresentante, pro tempore, Giuseppe Di Guglielmo, Roberta Santaniello, Presidente e Giovanni Romeo, Tesoriere. Ciarcia chiedeva l'annullamento delle votazioni del Segretario della Federazione Provinciale del Partito Democratico di Avellino, dell’Assemblea Provinciale e della relativa convocazione, del Presidente dell’Assemblea e del Tesoriere, e delle relative cariche, e delle votazioni delle Assemblee dei Circoli del 22 e 23 aprile 2018 e dei relativi risultati. A questo punto la pronuncia è: dichiarata la carenza di legittimazione passiva del Partito Democratico nazionale; Dichiarata la nullità e l’inefficacia del regolamento per le elezioni del Segretario e dell’Assemblea Provinciale tenute nelle giornate del 22 e 23.4.2018 e degli atti collegati e conseguenti. Quanto alle spese, vengono compensate. 

La considerazione che viene da fare è questa: Ad un certo punto, nei momenti che precedevano l'avvio della formazione delle liste per le Amministrative e il sostanziale ingresso di una parte della "area ricorrente", quella vicina all'ex Senatore De Luca sembrava si potesse arrivare ad un accordo per il ritiro del Ricorso ma questo non è avvenuto. Si discuteva, a detta di qualcuno, anche sulle spese, che oggi vengono compensate. Una Sentenza che mette politicamente in difficoltà l'area vicina al Governatore della Regione Vincenzo De Luca che, dopo le vicende del Congresso in oggetto, ha portato avanti la campagna elettorale, perdendola, soprattutto in Città contro Gianluca Festa, iscritto al PD ma candidato ed eletto attraverso una coalizione di liste civiche, sostenute in primis da Livio Petitto e dal Parlamentare Del Basso De Caro, "democratici" che hanno condotto la battaglia su tutti i fronti. Il PD, quello ufficiale, quello di "allora" ha perso col candidato, altro, che sosteneva. Sconfitta nelle urne e nelle aule del Tribunale? Cosa accadrà ora? Da una "parte", quella di Del Basso De Caro e  Petitto, ci sono i vincitori, su tutta la linea, politica e "giudiziaria", dall' un'altra "parte", quelli perdenti, del tutto, sia politicamente, che a quanto, sembrerebbe anche in Tribunale. Lo scontro, "politicamente parlando", Del Basso De Caro-Petitto e Rosetta D'Amelio, Presidente del Consiglio regionale con altri esponenti e sullo sfondo quali il Governatore De Luca e Fulvio Bonavitacola, suo vice, si arricchisce di un altro capitolo, che dovrebbe rappresentare la fine della "guerra" ma chissà se così sarà.

P.S.: La foto capovolta è stata volutamente inserita in questo modo.

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