Avellino. Si è insediato, a seguito della nomina da parte del Segretario nazionale Nicola Zingaretti, il Commissario-Segretario provinciale del Partito Democratico, il napoletano Aldo Cennamo, dopo l’azzeramento dei vertici, da parte del Tribunale di Avellino, lo scorso 21 Giugno, che ha accolto il Ricorso di Michelangelo Ciarcia, attuale Amministratore Unico dell’Alto Calore Servizi relativo all’iter congressuale ma nell’Aprile dello scorso anno candidato alla guida del Partito contro Giuseppe Di Guglielmo che prevalse in Assise alla quale una larga fetta degli iscritti non prese parte. Spaccature, correntismi, guerriglie che ancora continuano e lo dimostrano le recentissime Amministrative che hanno visto il PD ufficiale schierato contro Gianluca Festa, PD eletto Sindaco con una ''coalizione civica''. Cennamo, nominato il 24 Luglio e comunicato lo stesso giorno comunicato al Segretario regionale campano ed al Presidente della Commissione regionale di Garanzia - ma reso pubblico Venerdì scorso - dopo qualche colloquio con le ''parti in causa'' e registrato ''de visu'' le prime reazioni si è presentato, ieri pomeriggio, presso la sede di via Tagliamento, subito evidenziando, che di fatto non è il Commissario ad Acta ma il Segretario. Cosa da non poco conto e della quale molti ''dem'' non avevano conoscenza. Cennamo ha mandato ''con le funzioni proprie di Segretario provinciale, di avviare, nei tempi e nei modi che riterrà congrui, l’iter congressuale che vedrà l’elezione del nuovo Segretario e dei nuovi organismi provinciali''. Come è palese, nel quanto è ad egli affidato non vi è specificato nessun ''dato temporale'', quindi né prima nè dopo le Elezioni Regionali del prossimo anno ed a questo punto, anche fosse stato un anno, la certezza dell’arrivare a questo appuntamento con il vertice, che sia ''irpino'' comunque non c’è. Su quanto appresso, ovvero, appunto, che Cennamo è il Segretario, come si trattasse di una sostituzione in corso, gli iscritti hanno idee contrapposte o in via di metabolizzazione ed analisi quindi vedremo cosa elaboreranno. Un esempio di idee diverse? Eccolo: Qualcuno ci ha detto: Cennamo potrebbe fare come Priolo, Commissario Prefettizio al Comune di Avellino, ossia andare oltre le semplici formalità ed esercitare un ruolo, che va dentro le dinamiche, che va ad incidere sulla linea politica, per quanto riguarda il Segretario. Per la Città, sostanzialmente, possiamo dire, che l’ex Commissario ha fatto bene lasciando una buona eredità. Cosa diversa è l’incarico che riveste Cennamo. Qualche altro sostiene che avendo Cennamo le funzioni di Segretario si eviteranno, all’interno del Partito, gli ''scontri'', ancor più ''violenti'' che le parti, diverse parti, hanno avuto nel corso del periodo di Commissariamento con David Ermini. Qualche altra ''voce'' ritiene che il Partito, avendo un Segretario, il luogo decisionale resta in Irpinia. Su questo, una analisi di Cinquerighe. Partiamo subito dalla terza ''voce'': Che il ''potere decisionale'' resti in Irpinia, non è così, proprio perché manca l’Organismo principale per la presa collegiale delle decisioni, ovvero l’Assemblea in quanto non vi è un Presidente che la convochi ma tecnicamente non c’è, non dovrebbe esserci neanche la platea degli ottanta componenti in quanto, appunto, il Tribunale ha azzerato la procedura portata avanti nello scorso anno, quindi non soltanto ha ''decapitato'' l’Organigramma, lo ha cancellato. E’ come se ci fosse un ''uomo solo al comando'' di un partito con soli iscritti. Gli unici, che potrebbero avere una qualche influenza, sono i Segretari di Circolo ma anche qui, bisognerà vedere modalità e termini. Cennamo ha detto che incontrerà i Circoli; capiremo quale potere e forza avranno. Per quanto riguarda chi sostiene che il Partito non vivrà le fibrillazioni – questa volta usiamo un eufemismo -  avute con David Ermini, poi eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, non è affatto detto in quanto, avvicinandosi alla scadenza delle candidature, alle Regionali, per esempio ed è l’esempio, se non ci sarà, per allora, la ''pacificazione'' richiesta, auspicata da Cennamo, chi deciderà i candidati irpini? Li deciderà, indicherà Cennano ma dopo averne parlato con chi? E’ ovvio, o lo sempbrerebbe, al momento, stando così le cose, che la ''maturazione'' avverrà lontano dall’Irpinia, soprattutto, ribadiamo, se ''pacificazione'' non ci sarà. Questa considerazione si intreccia con la valutazione sulla prima Cennamo come Priolo. C’è quindi chi teme l’autonomia, la troppa ''autonomia decisionale'' che il Segretario Cennamo ha. Chi vive il Partito, chi lo vive davvero, sa già, dovrebbe sapere chi è Cennano e da quale parte potrebbe propendere. Il Segretario, per definizione, non è ''di tutti'', sapranno già o capiranno, gli irpini, di ''chi è'' Cennano. La sua storia politica parla chiaro. A noi, Cennamo è sembrato un uomo dalle idee chiarissime sia sulla politica nazionale che regionale, su quanto accade a Palazzo Chigi e a palazzo Santa Lucia. Il PD potrebbe trovarsi ad affrontare, più o meno contemporaneamente, a poca distanza l’una dall’altra, due competizioni, quella delle Regionali ma anche quella delle Politiche, visto i conflitti tra Movimento 5 Stelle e Lega. Cennamo, ha una intelligenza, una capacità di analisi, un saper leggere i dati elettorali e quindi la loro proiezione politica. ''Non ho mai visto un partito – la Lega – in un anno, dalle Elezioni Politiche del 4 Marzo dello scorso anno alle Europee di questo, raddoppiare il suo consenso in termini percentuali. In questo – noi di Cinquerighe in queste parole ''leggiamo'' una sorta di ''monito'' allo stesso Governatore Vincenzo De Luca  che nella sua continua battaglia politica, non campagna elettorale – sappiamo bene che il suo lavoro è quello di portare avanti il mandato e lo starà sicuramente facendo senza distrazioni relative all’appuntamento sempre più prossimo -  attacca quasi quotidianamente i Cinque Stelle, quasi, potrebbe sembrare, dimentichi la Lega che cresce in maniera esponenziale anche in Campania. Evidenziamo, che ad oggi, il Movimento 5 Stelle ha in Campania, sostanzialmente la stessa percentuale di 5 anni fa, questo vuol dire che al Movimento, lo ''zoccolo'' di cinque anni fa non è stato scardinato da questa ''battaglia cieca'' contro un solo avversario quando cresce la Lega che in un Centrodestra unito, con guida Stefano Caldoro, eventualmente e saremmo alla ''bella'' dopo le vittorie divise tra nove e quattro anni fa, al momento è nettamente in vantaggio nei sondaggi. De Luca probabilmente sarà candidato, ricandidato ma certamente non all’unanimità, non con l’entusiasmo alle stelle. Se il PD non sta proprio messo bene, in Campania, qualche colpa il ''governatorissimo'' ce l’avrà? Dovrà chiederselo, lui, e lo stesso partito. Zingaretti non crediamo lo ami particolarmente e non solo perché gli è stato contro nella campagna congressuale. C’è distanza, una certa distanza politica e nello stesso modo di ''propagandarla''. Cennano auspica la ''pace'' ma è un qualcosa di difficile ed alla domanda che gli facciamo, se ritiene possa avvenire prima delle Regionali, alza lo sguardo al cielo ed è tutto dire, potremmo immaginare, su cosa pensa lo aspetti. Cennamo sostiene il pluralismo di idee ma non il correntismo, quel correntismo portato all’esasperazione che flagella e frammenta il partito; una ''Costituente delle Idee'' che anche da Avellino si muova verso Bologna ove vi è l’appuntamento autunnale. Cennamo ha ricordato elementi storici, il valore della Costituzione, i principi che sono sempre attuali e quindi il ''collegato'' al Regionalismo Differenziato che sta ipotizzando, studiando il Governo ''gialloverde'' che provoca la paura possa essere un fattore divisivo, di ampliamento della ''forbice economica'' tra Nord e Sud con il rischio sia un 'solco scavato' verso la Secessione, ai tempi cara  a politici del Nord. Ad ascoltare Cennamo presenti, Umberto Del Basso De Caro, parlamentare del Collegio Irpinia-Sannio; Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio regionale della Campania; Gianluca Festa, Sindaco di Avellino; Laura Nargi, Assessore con Delega quale Vice; Michelangelo Ciarcia, Amministratore Unico dell’Alto Calore Servizi; Luca Cipriano, - invitato -  candidato Sindaco la scorsa Primavera, non PD ma sostenuto dal partito ufficiale - contro Festa iscritto - ; l’ex Senatore Enzo De Luca; il Consigliere comunale di Avellino, Franco Russo  - il Capogruppo Ettore Iacovacci non ''ricordiamo'' di averlo visto -  ; il candidato in pectore alle Regionali, Livio Petitto, per l’area ''festiana-decariana-petittiana'' – Petitto non è solo Livio ma una ''area vasta''; il Sindaco di Solofra, Michele Vignola; Raffaello De Stefano, ex Presidente ed Amministratore Delegato Alto Calore Servizi; l’ex Parlamentare Luigi Famiglietti, sostenitore di Del Basso De Caro al Congresso regionale, il quale sicuramente giocherà un ruolo importante verso le prossime scadenze; Antonio De Feo, Segretario del Circolo di Serino, Maurizio Giovanniello del Circolo ''Francesco De Sanctis''  di Avellino; Toni Ricciardi, Segretario del PD svizzero, una delle ''menti pensanti'' della politica. Presente anche l’ex Segretario Giuseppe Di Guglielmo. Per chiudere: Ci saremmo aspettati di vedere più esponenti ''vip e non'' ma qualcuno può essere sia, per dirla alla De Luca Governatore, panza all’aria, al mare.

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