Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incaricato, per il secondo Mandato, dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella ha accettato con Riserva, come è prassi istituzionale fare, ha pronunciato queste parolo, tra altre: "Intendo dar vita a un Governo pienamente concentrato sugli interessi dei cittadini, che porti in alto il nome dell’Italia, accrescendo il bagaglio di credibilità e prestigio di cui il nostro Paese già attualmente gode a livello internazionale. Questo è il momento del coraggio, e della determinazione. Il coraggio di disegnare un Paese migliore. La determinazione di perseguire questo obiettivo, senza lasciarsi frenare dagli ostacoli. Di mio aggiungerò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo; dalla pagina virtuale del Presidente. Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati, ho evocato la formula di un “nuovo umanesimo”. Non ho mai pensato che fosse lo slogan di un Governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese".

Conte ha parlato di Europa e del ruolo che deve avere l'Italia, Paese Fondante, molto diverse da quanto sosteneve il Movimento 5 Stelle, almeno sino a non molto fa. Un Conte che vuole un Paese migliore con infrastrutture e reti efficienti, di qualità. L'Istruzione aperta a tutti. La Cultura. L'Ambiente. Nuove Energie ed ecosostenibilità. Il Superare le disuguaglianze economiche, sociali, di genere. Il tutelare, il sostenere le persone Diversamente Abili. Lavorare ad un Paese che sia "attraente" per i Giovani, un Paese con un rigoglioso Sud. Giustizia ancora più efficiente. Tasse che tutti paghino ma si paghi meno. Al Centro del Pensiero di Conte, la Costituzione: Il Primato dell'Uomo, della Persona, Lavoro come Estremo Valore Sociale, l'Uguaglianza, Rispetto delle istituzioni, il Principio di Laicità e Libertà religiosa. Un Paese che tuteli gli interessi nazionali nel quadro di un multilateralismo efficace, nell'ambito, quindi che resti, nelle Istituzioni Euro-atlantiche. Un Conte, sorprendente ma solo per chi sta ora imparando a conoscerlo. Un Conte, non "ultà" del Movimento pentastellato. Un Conte che sembra essere distante anni luce con qualcuno del Mov, soprattutto, da chi fuori dalle Istituzioni. Parole, in molti casi che vanno oltre i colori politici, altre di Sinistra. Insomma, molte stelle al discorso di Conte con poco Mov almeno per quanto riguarda la Concezione dell'Europa. Italia centrale nella Europa che verrà. Parole ammalieranno molti democratici inizialmente scettici e potrebbero, dovrebbero attrarre, oltre ai già aderenti Liberi e Uguali ed Autonomie, anche Più Europa, titubante sulla decisione del PD di catapultarsi in questa esperienza di Governo. I NOVE MINUTI DI GIUSEPPE CONTE.

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