Il Governo che sta per nascere tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico dopo la crisi innescata dalla Lega, qualche malumore lo suscita, soprattutto tra i militanti delle due forze politiche. La "speranza" che questo connubio tra soggetti politici che non si sono tanto amati, se non "odiati" possa portare a risultati positivi è affidata al Premier Giuseppe Conte che si è guadagnato sul campo il riconoscimento dei Governi, dei leaders internazionali, da quello francese di Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron, a quello tedesco della Angela Dorothea Kasner in Merkel, così come di quello americano di Donald Trump rappresentante di una destra piuttosto marcata. Cambiando, rispetto al precedente, il "partner" di Governo, dalla Lega al P.D. qualche cosa potrebbe cambiare nelle valutazioni politiche dei rappresentanti dei principali Paesi con cui ci si rapporta ma la considerazione verso Conte non dovrebbe cambiare, al contrario potrebbe aumentare visto il crescendo del pensiero politico e dell'autonomia che ha imposto. Insomma, Conte non è un "burattino" tra le mani di nessuno. Dicevamo, M5S e PD si sono molto attaccati, sino a pochissimi giorni fa e nessuno dimentica l'indice teso del Di Maio mentre diceva "...mai con il partito di Bibbiano. Sono stato quello che più ha attaccato il PD...", dopo questo ed altro, l'avellinese-pomiglianese, non dovrebbe entrare nell'Esecutivo "giallorosso" come anche altri, e tra questi la Barbara Lezzi, Ministro per il Sud è stata durissima con il PD ma anche, a dire il vero, con la Lega, quelli del Nord in più occasioni, anche in un comizio ad Avellino. Ha avuto, Di Maio, il ruolo di Ministro del Lavoro, Sviluppo Economico e Poliche Sociali, nel precedente "gialloverde", oltre ad essere stato vicepremier e qualsiasi altro Ministero, in uesta fase, sarebbe una sorta di "bocciatura" visto che il Lavoro è tra i punti cardine del passato e futuro Governo. Passare all'Interno? Onestamente, con tutto il rispetto politico ed il valore che ha Di Maio, ci vorrebbe, secondo opinioni diverse, al Viminale, un tecnico nel senso di un soggetto che abbia storia ed esperienza e dovrebbe essere un Avvocato, Magistrato, un esponente delle Forze dell'Ordine, ad esempio, soprattutto tenendo conto del momento storico, ben sapendo che tutti possono ambire e "svolgere " un incarico ministeriale perchè non è che si "conquista" tramite concorso per Titoli ed Esami così come non ci si arriva in altri "posti", neanche al Quirinale. Di Maio dice che la Lega gli ha proposto Palazzo Chigi ma non ha accettato perchè prima viene l'interesse del Paese. Va anche detto, e questo, sia perchè è stato riportato da diversi esponenti del Movimento, che la fiducia nella Lega era andata persa - ricordiamo parole e post -  quindi quale certezza di una lunga o media durata vi sarebbe stata? Abbiamo riportato più ampiamente il pensiero quale aggiunta esplicativa. Detto questo, il capo politico del Movimento 5 Stelle, dopo il suggerimento - sembrerebbe - velato, ma non troppo, arrivatogli, di affidare a tecnici, almeno alcuni Ministeri "chiave" dovrebbe fare un passo indietro e continuare "solo" nel suo ruolo di parlamentare, magari come Capogruppo continuando le "mansioni" politiche fuori dal Parlamento. Matteo Renzi, del PD, il quale è stato attaccato ed ha attaccato in questi anni ed un anno e mezzo fa non ha formato il Governo con i "pentastellati", vincitori delle Elezioni ma non con il "quaranta per cento" necessario per il governare autonomamente, per un "mal di pancia" personale, che si portava proprio quale conseguenza degli attacchi, che sono tra l'altro, più o meno reciprocamente andati a continuare; su questo, lo stesso Renzi, ha in buona sostanza detto, ancora, che il "mal di pancia" non è andato via ma per il bene del Paese ha favorito il dialogo affinchè si arrivasse a questa soluzione. Lato PD quindi, non entreranno, almeno direttamente Renzi o Maria Elena Boschi la quale viaggia sulla stessa lunghezza d'onda - pensiero - dell'ex Segretario "dem" ed ex Premier, ma chi, già nel passato auspicava un dialogo con i 5S. Lo stesso attuale Segretario, Nicola Zingaretti, sembrava favorevole ad un dialogo, poi proprio ultimamente più o meno, passato al no, ma qualcuno ha pensato si trattasse solo di una logica interna al fine, con nuove Elezioni, indipendentemente da come, eventualmente potessero finire, soppiantare l'attuale maggioranza "renziana" nell'Emiciclo con quelli "zingarettiani", appunto. Di Maio lasci perdere l'Esecutivo e magari proponga alla Valeria Ciarambino, capogruppo M5S in Regione Campania, rappresentante "tosta" di una opposizione senza sconti al Governatore Vincenzo De Luca, di entrare a far parte nel nuovo Governo con le Deleghe al Lavoro, Sviluppo Economico e Poliche Sociali o  Pubblica Amministrazione-Funzione Pubblica. Di Maio, si candidi contro De Luca alle Regionali del prossimo anno, qualora non dovesse esserci una sorta di "desistenza" PD-M5S ma, eventualmente, su quale nome? 

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