"La notizia dell’abbandono del Partito Democratico da parte di Matteo Renzi, sono sincero, dispiace profondamente. In cuor mio, ho sperato fino all’ultimo che questa scissione non avvenisse. Ma purtoppo si è consumata. A Matteo e a tutti gli amici che hanno scelto un’altra strada, invio un abbraccio, sperando di poterci ritrovare in futuro. Io, lo dico con chiarezza e convinzione, resto nel PD, perché ritengo che sia ancora oggi la nostra casa comune. Ancor più nel nuovo assetto politico italiano, caratterizzato dalla nascita di un Governo sostenuto con senso di responsabilità dal Partito Democratico. Le sfide e gli obiettivi che ci siamo posti nelle ultime settimane sono ambiziosi. Abbiamo costruito un percorso inesplorato per mettere in sicurezza il Paese da un punto di vista economico-finanziario, per tutelare le famiglie e le imprese dal rischio di aumento IVA o di tagli ai servizi pubblici essenziali, per dare risposte serie ai disagi sociali diffusi, per recuperare credibilità politica in Europa, per difendere princìpi e valori costituzionali fondamentali quali in particolare la libertà di espressione, di stampa e di insegnamento, e per proteggere la società italiana da una deriva ...", l'analisi politica di Piero De Luca, parlamentare PD, filio del Governatore della Reione Campania, Vincenzo che, in anticpo, con queste parole "tranquillizza" sulla "ironia" del padre apparsa qualche ora dopo, alle 23.30 di ieri, sulla pagina virtuale del Presidente della Giunta campana, appunto - parole attraverso le quali si richiama il nome del partito di Renzi: "ITALIA VIVA, copyright De Luca

Un simpatico plagio: è il titolo di un’iniziativa promossa sulla trasformazione urbana e sull’architettura moderna. Salerno, 8 marzo 2014". Sul quanto, il nostro è un commento ironico, di simpatia, che non ha pretese di preveggenza o interpretazione. "In questo contesto, il Partito Democratico rappresenta oggi l'unica speranza e l'unica garanzia che si intraprenda davvero questo percorso, nell'interesse degli italiani. Non sarà facile. Dovremo lottare con determinazione per innovare e modernizzare la società italiana, per rendere il Paese competitivo e dinamico, per migliorare le condizioni di vita delle nostre famiglie, per creare un grande piano del lavoro rivolto al Sud, per garantire sicurezza urbana nei quartieri, per un rinnovamento profondo della giustizia, per offrire a chiunque un sistema scolastico pubblico di eccellenza, per eliminare le diseguaglianze sociali ed assicurare in ogni luogo del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, parità di servizi ed opportunità. Il lavoro che ci attende impone, dunque, compattezza ed unità. Il PD, continua De Luca junior, ha fatto del pluralismo culturale, della fusione e condivisione di valori progressisti, liberali e riformisti, la nostra più grande ricchezza, la ragione profonda della nostra stessa esistenza al servizio del Paese. Questa pluralità nell'unità va difesa. LLe vicende di queste ore non possono non indurre, però, ad una riflessione sull'esigenza di rilanciare il progetto del Partito Democratico. Avremo tempo e modo di discuterne. È ineludibile tuttavia la necessità di inaugurare una nuova stagione di dialogo e confronto politico-programmatico interno chiaro, sereno e trasparente, libero da liturgie o burocratismi meramente correntizi, aperto finalmente alla valorizzazione del merito, delle competenze e del radicamento territoriale. È l'unico modo, va a chiudere De Luca junior,  per tornare ad entusiasmare, appassionare, convincere e coinvolgere giovani, studenti, lavoratori, militanti, amministratori o semplici cittadini. Il Paese ha bisogno dei Democratici e il PD ha bisogno dell'impegno e del sostegno di tutti noi.  maggior ragione oggi, #Avantiinsieme".

NdR: Quello che accadrà da qui alla formazione ufficiale delle Liste alle Regionali del prossimo anno è da vedere. Il tempo è tanto ma allo stesso modo del ragionare, anche poco. Renzi e De Luca non si sono particolarmente amati, De Luca, il Governatore, le critiche al Governo renziano mandato a casa alle scorse Politiche non sembra le abbia fatte mancare - come Renzi non sembra lo volesse, poi così tanto, candidare per Palazzo Santa Lucia, quattro anni fa -  quindi, immainare una adesione immediata ad Italia Viva - il partito di Renzi -  non pare facile anche se tutto è possibile proprio perchè la fase è confusa nell'intero arco partitico e le alleanze "ipotizzabili e concretizzabili" sono diverse. Non è detto che tutte le "figure" attualmente posizionate in un posto, vi restino. Vedremo anche quali saranno i prossimi "movimenti" all'interno della stessa Giunta campana e qui ottre al PD c'è Più Europa, ad esempio, che di fatto ha una rappresentanza in Giunta ed una eventuale uscita di Centro Democratico, come qualcuno mormora, ritiene, ipotizza, teme, dalla "agglomerazione" condotta dalla leader carismatica Emma Bonino e dal Seretario nazionale, Benedetto Dalla Vedova cosa potrebbe comportare? Chi con Renzi e chi con De Luca? Chi con Italia Viva e chi col PD? Ne capiremo qualcosa in più, chissà, Sabato prossimo, quando a Napoli si ritroveranno attivisti e simpatizzanti di Più Europa che non sostiene il Governo nazionale mentre PD e Renzi, quindi Italia Viva lo fanno insieme al Movimento 5 Stelle. Renzi, sembrerebbe non guardare in prospettiva ai pentastellati - improbabile al momento - ma, come detto, tutto è nascosto da un "gran polverone". Per saperne di più su Italia Viva aspettiamo la Lepolda quanto al PD, chissà.

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