Nicola Circelli, Amministratore Unico dell'U. S. Avellino irrompe sulla scena mediatica dopo essere stato in silenzio per diversi giorni ma "leggendo" i comunicati stampa di Luigi Izzo. L'Amministratore Unico chiede e rinvendica alla "piazza" la credibilità (forse è amareggiato per quanto accaduto) e si è detto assolutamente disposto, impegnato a salvare l'Avellino pagando gli stipendi ai calciatori Venerdì 14 con assegni di chi a lui vicino e suo proprio, domani. Chiede di fare lo stesso agli altri soci per la propria quota parte e anticipa ricambiando il vero ultimatum ad Izzo il quale è parte della Società. Ad ogni modo, sembrerebbero, da questo punto di vista non esserci problemi per la disponibilità dello stesso Circelli a lavorare per l'Avellino, anche sul fronte organismi sportivi nazionali, perchè quando ha deciso di rilevarla, assieme ad altri lo ha fatto avendo un progetto (anche su questo ha spiegato la cronologia degli eventi che hanno portato alla costituzione della Società).Circelli è consapevole della sua forza economica, della necessita di eventualmente continuare, col farlo insieme ad altri ringrazia il SIndaco per il sostegno a chi fa il bene dell'Avellino, quindi non solo, potenzialmente, ad altri ma anche a lui. Circelli ha parlato con "cuore e carte". Circelli dice anche di non aver saputo ufficialmente dell'appuntamento dal Notaio del quale diceva Izzo (ma questo ad ogni modo è o sarebbe un dettaglio). Circelli ha replicato ad Izzo riproducendo la sua versione dello scambio PEC. In sostanza ha detto che una eventuale firma dal Notaio (l'appuntamento fissato da Izzo e comunicato alla stampa), per la cessione della sua quota parte sarebbe solo potuta avvenire avendo il contratto, si va dal Notaio solo per la firma; nella eventualità fosse accaduto. 

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