"La “ramanzina” del Presidente Vincenzo De Luca al management del Moscati di Avellino e del Frangipane di Ariano Irpino, giustificata dalle gravissime attese per l’ingresso delle ambulanze nelle rispettive unità di Pronto Soccorso, (insostanza da Ettore De Conciliis, della Lega irpina riporta, commenta le parole del Governatore Vincenzo De Luca e le "troverete" cliccando sul link in precedenza) lascia increduli: le scelte e le strategie, le nomine e le prospettive, l'impiego delle risorse e la gestione del debito della Sanità, in Campania, sono principalmente responsabilità della Amministrazione Regionale. Oggi, al di là dell’eroismo di tantissimi sanitari, emerge, in sostanza, il fallimento di un sistema, la sua impreparazione alla gestione della emergenza, la vulnerabilità dovuta alle decisioni della politica. Il 7 Settembre del 2019, il Coordinamento Provinciale della Lega in Irpinia organizzò un sit-in simbolico all'ingresso della AO Moscati per rimarcare la inadeguatezza complessiva delle politiche regionali in materia di sanità in Irpinia, come sempre la Cenerentola della Regione; già all'epoca denunciamo la carenza infrastrutturale e di personale sanitario.... Pur condividendo la scelta dell'assoluto rigore cui il Presidente De Luca si è fatto artefice e protagonista, osserviamo che tale linea di condotta si rende necessaria non solo per le ovvie ragioni di cautela e prudenza ma anche per le difficoltà e gli affanni dei nostri presidi e la debolezza complessiva del nostro sistema. Ecco perché la battaglia per la riapertura dell'ospedale Maffucci ci sembra essenziale, e deve caratterizzare tutta la politica irpina. Salutiamo quindi con favore l’impegno del sindaco di Avellino in questa direzione, dopo che per due volte (il 10 ed il 18 Marzo) il sen. Claudio Barbaro, in Parlamento, ha chiesto al ministro della Salute di fare la sua parte per la riapertura e l’impiego della struttura di via Pennini ad Avellino. Oggi occorre fronteggiare la emergenza e attrezzarsi nel caso infausto in cui la situazione dovesse peggiorare, ma quando tutto questo sarà finito sarà necessario un nuovo paradigma della sanità: l'aziendalizzazione e i continui tagli ci hanno sguarnito di diritti essenziali e nei momenti critici ciò appare in tutta la sua tragicità. Una provincia pur di dimensioni medio-piccole, ma caratterizzata da 118 comuni distanti e spesso mal collegati fra loro, con frequente rischio neve, per di più con una popolazione vulnerabile in quanto, purtroppo, sempre più anziana, meriterebbe più avamposti di salute e di sanità rispetto a quelli che abbiamo. Allo stato l'Irpinia non avrà, neanche, gli ospedali prefabbricati da campo, che la Regione farà istallare a Napoli, Salerno e Caserta, e questo è un motivo in più per chiedere a gran voce di impiegare la struttura dell'ex ospedale Maffucci, e quanto prima, assunto che il picco pandemico si prevede ormai fra una sola settimana. Speriamo di vincere questa battaglia. Speriamo che la politica, per una volta, sappia dare concretezza risolutiva ad istanze sacrosante.... fin quando non sono emerse nel momento più critico (il riferimento è in generale ed in analisi politica). Gli irpini, come tutti gli italiani, sapranno rialzarsi anche dopo una prova così dura di patimento e sofferenza, e a quel punto sapranno anche giudicare".

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