Napoli. Il COVID ha stravolto questo 2020 bisestile ed il napoletano sa bene cosa voglia dire "credere" nella "credenza", la "superstizione" popolare (del popolo tutto, in realtà, non soltanto quello ritenuto meno "colto"… "quell'anno bisesto...”), nella "cabala", nelle tradizioni "culturali" tramandate. "Fuori dalla diceria che forse tanto diceria non è chissà, per dirla alla Totò, - non è vero ma ci credo - " questo virus ha portato, nel mondo dolore, disperazione, paure, "nuove paure" che potrebbe, se non già lo fa, essere, diventare "argomento di campagna elettorale" nelle Regioni chiamate al voto, questa Primavera, voto che dovrebbe essere "rinviato" ma sembra non ci sia ancora una data certa; si va dalla "fine" Estate all'Autunno inoltrato, "sfiorando", l'Inverno ma riteniamo, francamente, sarebbe troppo (ma se proprio si dovesse, allora lasciamo solo l’Esecutivo ma non con i “pieni poteri”, il Consiglio potrebbe essere chiuso a scadenza). Tra le Regioni "coinvolte" c'è la Campania, governata da Vincenzo De Luca, l'indiscusso leader dell'Istituzione che guida ma anche di quel partito, il PD che in Campania, sembrerebbe essere "suo", almeno nei ruoli dirigenziali dello stesso (tutto è in analisi politica). Un De Luca assoluto "protagonista" della vita amministrativa che "sgorga" da palazzo Santa Lucia, dove nell'esercizio quotidiano dell'Amministrare, quale e quanto ruolo abbia chi lo affianca non sembrerebbe facilmente individuabile e quantificabile visto che da qualche Assessore spesso si sente l'espressione: "Il Presidente ha voluto questo Provvedimento, il Presidente ha fortemente voluto, il Presidente, il Presidente...). De Luca è "oggetto" di scontro, e lo è ancora, forse più "oggi, dopo, l'irruzione del coronavirus", almeno al momento, visto alcune dichiarazioni di diversi esponenti partitici, di oppositori in Consiglio regionale e varie “forze” sul territorio comprendendo esponenti di spicco a livello locale sullo sterminato territorio. De Luca sarebbe ancora il candidato del PD, almeno quello designato, a metà Febbraio, dal "suo" PD regionale mentre ancora non lo sarebbe di quello nazionale guidato da Nicola Zingaretti, almeno non di tutto o gran parte. Il voto ad inizio Giugno avrebbe in questi giorni delineato la composizione delle coalizioni ed i candidati Governatore ed avremmo "visto" se De Luca avrebbe rappresentato il PD (qualcuno "sperava", spera" insieme al Movimento 5 Stelle ma non sembrerebbe, ancora ad oggi possibile, l'accordo sull'attuale presidente della Giunta, qualora il PD portasse avanti, fino in fondo, a tutti i livelli, il suo nome) o avrebbe fatto "corsa solitaria" con una decina di liste. Nel centrodestra, il nome più in auge è quello dell'ex Governatore, Stefano Caldoro, molto presente quale leader di opposizione in questi cinque anni e molto presente, attento, propositivo anche in questa fase di emergenza coronavirus ma sembrerebbe, anche qui, che qualcuno ancora non accetti questa "terza riproposizione" che sarebbe la "bella" con De Luca. Dal nostro punto di vista politico il Centrodestra ma anche il Centrosinistra (che forse non ha ben chiaro l'orizzonte) avrebbero l'interesse a votare quanto prima ma attenzione, non per quanto accade in Campania ovvero, sarebbe una campagna elettorale scontata che andrebbe a vertere soprattutto sugli ultimi accadimenti ovvero:

- la gestione da parte dell'Amministrazione De Luca, del Concorsone - a proposito che fine ha fatto? E' stato chiuso tutto l'iter? Se si, sono stati "indirizzati" gli assunti presso l'Ente ove portare la propria forza lavoro e quindi guadagnarsi lo stipendio del quale c'è tanto bisogno, soprattutto ora? Quanto alla Formazione, se non ricordiamo male, andiamo a memoria, previsti 10 mesi (?!) dovrebbe iniziare, comunque non appena l'emergenza virus avrà visto placare l'andamento ma il resto dovrebbe essere, ora delineato, già delineato;

- la gestione dell'emergenza coronavirus quindi la "reattività", la tempistica degli interventi, l'ospedale modulare, il piano socio-economico con i 900 milioni sul tavolo col "dibattito" sulla rispondenza effettiva di esso e su quanto altro di relativo che già si "ode";

- i Forestali, i disoccupati, il "tema" risolto dei navigator, almeno sulla carta anche se con una "idea" evidente ed in sostanziale contrapposizione tra le "parti", gli investimenti pubblici, i Trasporti, La Formazione, la Scuola e soprattutto la Sanità ai tempi del coronavirus e dopo l'uscita dal Commissariamento ottenuta dal Governo De Luca. Tanti temi sul tavolo ma che sostanzialmente, molti di essi hanno rappresentato una sorta di "quinquennale campagna elettorale" da una parte e dall'altra pur, ciascuna lavorando ed un paio che rischiano di essere "stantii" per il tanto averli affrontati nei mesi scorsi ed in queste settimane; una inutile "overdose". Ecco perchè, per evitare a tutti una "semestrale", se non di più, campagna elettorale "conosciuta, risaputa, sostanzialmente non apportatrice di novità") sarebbe meglio andare al "voto a distanza" (come la didattica a distanza) – una “provocazione politica ma mica tanto? - . Chiudiamo col "punto" annunciato, per il quale sarebbe opportuno e più conveniente per gli "schieramenti" procedere al voto. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è rivelato anche un fine politico (molto ricercato dal “”Centro”, oltre che un eccellente Giurista, uno "stratega" che ribatte "colpo su colpo" chiunque creda di avere il "dogma". Conte con la sua sagacia, con la sua intelligenza, la sua affabilità, il suo modo dialogante ma come detto "tranciante" quando occorre ha conquistato, stando ai sondaggi, i favori dell'elettorato ma c'è un "ma"; Conte, sembrerebbe, non abbia una appartenenza partitica, sembrerebbe non avere più una collocazione definita (conosciamo quale provenienza abbia, chi ha votato nel 2018 ma anche prima, se non andiamo errati) e di fatto questa sua "supremazia" sta mettendo in secondo piano i cosiddetti protagonisti storici degli ultimi anni della politica italiana (da destra a sinistra e forse anche quello stesso Movimento 5 Stelle che a lui sembrerebbe volersi “riaggrappare” dopo la crisi interna ed il “declino” dell’appoggio di quel 32% che fu, come il 41% che fu di quel Renzi chi?), sta eclissando i partiti, di fatto li logora involontariamente magari ma li "logora" visto che non crescono, anzi qualcuno scende. Ecco, concludendo, perchè a tutti converrebbe votare, ai partiti per non essere "schiacciati" ed agli elettori per non essere "annoiati" con la "overdose" di campagna elettorale già conosciuta negli argomenti e nelle dinamiche. Qualcuno "aspetta perchè aspetta" la scelta di campo di Conte o un suo endorsement?

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