Summonte. L'emergenza COVID non è solo sanitaria ma anche economica, occupazionale. "Per fortuna" in Campania come nel resto del Sud, il coronavirus è stato meno aggressivo rispetto al Nord dove i numeri di una tragedia, la si potrebbe definire così, sono enormi, tra contagi e morti (anche se l'incidenza del virus va accertata, come specifica il Ministero della Salute). Dramma nel dramma quindi per il "risvolto" nel mondo del lavoro. Uno dei comparti più colpiti in questi due mesi è stato e continua ad esserlo, il comparto della ristorazione. Isabella Preziuso, chef di levatura, quantomeno nazionale (annovera, tra l'altro la partecipazione, con i suoi "preziosi e gustosi" piatti ad EXPO 2015, quindi con "visibilità" mondiale) e titolare de "La Molara" in Summonte (uno de Borghi più Belli d'Italia), Locanda immersa nel verde con un panorama mozzafiato - la Torre Angioina, Montevergine, l'infinito - , apprezzata e ricercata per i suoi piatti tipici, semplici e raffinati, che ha "preso per la gola" un pò tutti, anche personaggi del mondo della Politica, Cultura, Spettacolo, Industriali, Imprenditori  interviene su quanto determinato dalla Regione Campania "imponendo" prima la chiusura (per evitare assembramenti e quindi limitare la diffusione del virus  - sopra accennato - ) ed ora "aprendo", dopo "lotte" al "delivery" ovvero alla consegna a domicilio, dal prossimo Lunedì 27; Ebbene, la Preziuso non concorda con questa decisione che non trova essere neanche una parziale soluzione alla problematica dei ristoratori: "La consegna a domicilio funziona solo se: 1) Sei una pizzeria e con pochissimi dipendenti, sennò le spese sono troppe. 2) Sei una pizzeria e non un ristorante, perché alcune pietanze non possono essere trasportate. 3) Se hai il locale in una Metropoli e non in un piccolo centro, altrimenti quante consegne potrai mai fare? Perché fare consegne comporta altri costi, che si aggiungono a quelli che hai per cose che non puoi sfruttare. Ci sono dei costi da sostenere per le attrezzature di supporto alle consegne a domicilio ed bisognerebbe adeguarsi agli orari che dicono loro. Questi non sono costi di poco conto ai quali bisognerebbe aggiungere ma questo sarebbe doveroso, quelli per sanificare i locali tutti i giorni, per il munirsi di apparecchi per misurare la temperatura, di  guanti e mascherine, che saranno introvabili. Insomma, siamo di nuovo nelle condizioni che la nostra scelta sarà quella di stare chiusi. In questo momento ho paura, ho mille dubbi ed incertezze su tutto".

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