Napoli. Le Elezioni regionali dovrebbero tenersi a Settembre almeno di un clamoroso colpo di scena che le "indichi" per fine Luglio (questo vorrebbe dire "anticipare" il termine ufficiale della fine dell'Emergenza COVID ovvero il 31 Luglio "decretata" dall'Esecutivo con Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, dal 31 Gennaio). La decisione, quella dello "sblocco" relativa al periodo, dovrebbe essere presa dal Governo nelle prossime ore e comunque non in un tempo "infinito" - si vota in sette Regioni. Il Governatore uscente, Vincenzo De Luca ha costituito, ma già da tempo, un "assembramento" di partiti (sostanzialmente il PD locale perchè non si sa quanto "avallato" da quello nazionale che al momento sembrerebbe più un "trascinato" o in attesa di qualche "evento" per... - visto anche le critiche "subite"), liste, sigle varie che si aggirano tra il numero di 16/18 ma dovrebbero ridursi ad una decina per gli "accoppiamenti" da fare perchè necessari (alcuni non avrebbero possibilità di "vedere" una rappresentanza se si presentassero da soli e qualcuno difficilmente la otterrà anche se in aggregazione); Unica novità è il "passaggio" di Clemente Mastella, Sindaco di Benevento a sostegno dello "sceriffo", ritornato tale, almeno secondo qualcuno in questa fase di emergenza sanitaria. Un Mandato, quello che si sta per concludere, dove, verrebbe analizzato, da più parti, i partiti avrebbero avuto poca voce in capitolo, quindi non si immagina come possano averla nell'eventuale secondo. Dall'altra parte, il Centrodestra che, però, nelle ultime settimane sembra stia facendo il possibile per "catapultarsi" nel "burrone". Avrebbero, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, già da mesi dovuto "scegliere" lo "sfidante" di De Luca (il quale si sapeva da tempo immemore - sempre - che si sarebbe candidato, a prescindere) ed invece si è "perso". Sembrava Stefano Caldoro, l'ex Governatore (dal 2010 al 2015) ed attuale capo dell'opposizione a dover scendere in campo ma poi qualcuno ha lanciato l'ipotesi del Magistrato, Catello Maresca il quale, - anch'egli sulla cresta dell'onda per i successi nella lotta alla criminalità organizzata - , sembra avesse dato una disponibilità di massima alla candidatura, poi ritirata, si ritiene, riterrebbe ci sarebbero stati troppi tentativi, da parte di troppi soggetti, il voler "mettere il cappello" all'eventuale candidatura. Maresca, però, proprio nelle ultime ore è stato, in un qualche modo "rilanciato" dalla Lega, proprio da Matteo Salvini "sceso" in Campania ed a questo punto il cerchio sembra si vada stringendo. Caldoro, Maresca o qualcuno a sorpresa (non escludendo un nome di Fratelli d'Italia, partito della Giorgia Meloni in forte ascesa) dovrebbero costituire il "ristretto ventaglio" di opzioni e questo nonostante una "quasi rottura" o che tale sembrerebbe proprio tra leghisti e forzisti. Tutto questo, tra l'assembramento indiscriminato (politicamente parlando) del Centrosinistra e le spaccature ultime all'interno del Centrodestra potrebbero aprire la strada al MoVimento 5 Stelle accredidato di una "quota percentuale" che si aggirerebbe oltre il 25%, andando ad incalzare il Centrosinistra (probabilmente inteso senza le "piccole liste" e Mastella). Attenzione, però; i pentastellati potrebbero "giocarsela" per il governo della Regione, se innanzitutto, non vanno a scegliere il candidato attraverso le "regionarie" ma lo vadano a condividere con chi a loro ha "aperto", ovvero la Sinistra (a cominciare da Sinistra Italiana) ma anche, sostanzialmente e più o meno "da storia", "demA" del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris il quale, in una qualche "forma" sembra voglia, possa essere in campo (da vedere se direttamente o meno). De Magistris concluderà il suo mandato di Sindaco il prossimo anno anche se qualcuno vorrebbe farlo "inciampare" prima. "Parliamo", naturalmente in ipotesi, come del resto fatto precedentemente e come accade doverosamente quando ci si appresta al voto, quando la politica lavora per definire liste e programmi (programmi, da auspicare, in primis ma con "nomi" in grado di portare avanti quanto "concordato") ed ecco che "vediamo" possibile, quale ipotesi appunto, la candidatura che possa andare bene a M5S, Sinistra, demA, movimenti sul territorio che rappresentino "settori" ambientalisti, sinistra più estrema e movimenti civici di estrazione da "duri e puri" nell'espressione "coagulante" di De Magistris. I 5 Stelle, "spieghiamo", però non debbono compiere, quello che protrebbe essere stato l'errore di fatto, nella mai nata trattativa con il PD, ossia "pretendere" di "imporre" un proprio nome al vertice. Immaginare che avrebbero potuto farlo col PD, che anche se non "ama" De Luca è pur sempre il partito che esprime la guida a palazzo Santa Lucia, ha, avrebbe impedito il "parlarne" e questo ancor di più alla luce dell'emergenza COVID dove, in un qualche modo, De Luca si è "guadagnato" i "riflettori" e questo farebbe immaginare anche il recupero di qualche consenso, "trascinando" il PD nazionale che comunque "non parla". 50 Consiglieri (oltre la metà assegnati all'area napoletana) con almeno 3 già "seduti" in Regione (oltre alle tre coalizioni, "squadre" potrebbero spuntarne altre come spesso accaduto ma si vedrà dall'andamento di questi giorni) è facile immaginare lotte indestine e malcontento se le coalizioni, tutte, "badano" al "gonfiare e quindi ingolfare" il "procedere" (De Luca, più di altri, dovrebbe smembrare quell'agglomerato, oggettivamente è troppo anche se in una "corsa lottata" anche un voto potrebbe determinare la vittoria). Sarà probabilmente Napoli a decidere chi governerà e lì, il PD non sembrerebbe particolarmente forte come, già, in questi anni quindi andrebbe ricercata una "soluzione" che si concentri su pochi nomi ma forti perchè i partenopei potrebbero "risentirsi" del vertice troppo spostato a Salerno dove, "udite udite", qualcuno vedrebbe qualche "piccola difficoltà", insospettata, per De Luca. Pezzi della Giunta De Luca avrebbero "forza" (si presume ma è tutto da vedere, secondo alcuni) in alcuni nomi, soprattutto nel "collegio" di Salerno, al netto delle presunte difficoltà, almeno rispetto al "fortino" che si ritiene essere e si riteneva (qualcuno dice che anche, chi residente a Napoli, potrebbe essere candidato nel salernitano - avrebbe più voti, possibilità da quelle parti "originarie" - ma questa, eventuale candidatura, non si sa ancora cosa abbia deciso, cosa farà o forse si perchè potrebbe muoversi in silenzio) mentre un altro "nome" verrebbe dato forte a Caserta così come ci si augura da quelle parti, sia fortissima, una "candidatura esecutiva" a Napoli. Maresca (eventualmente decida per la candidatura), Caldoro, De Magistris sono "più napoletani". Della "partita", le Circoscrizioni, con i propri "seggi", saranno Napoli con 27, Salerno 9, Caserta 8, l'Irpinia 4, il "piccolo" Sannio 2. Siamo solo all'inizio

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