Napoli. Le Elezioni Regionali dovrebbero tenersi il 20 Settembre (una Election Day con anche Comunali e Referendum) alla quale data potrebbe essere aggiunta il 21 per favorire una maggiore affluenza, vista la "solita avversione" a recarsi alle urne con in più l'attenzione da usare verso il COVID per quanto l'emergenza da Decreto terminerà il 31 Luglio dopo sei mesi. Sarà il Governo a stabilire il "fatidico giorno". Vincenzo De Luca, Governatore uscente contro Stefano Caldoro, Presidente della Giunta dal 2010 al 2015; si tratterà della terza sfida consecutiva. Ci sarà poi, almeno ad oggi è così, Valeria Ciarambino del Movimento 5 Stelle ma qualcuno "mormora" che qualcosa in extremis potrebbe accadere per cercare concretamente di contrastare la rivalità tra i due "già Governatori". Sembrerebbe il MoVimento non venga considerato neanche un "concreto" outsider seppur accredidato di una buona percentuale ma da solo sarà difficile arrivare a "giocarsela". L'alternativa è, sarebbe, l'unione con la Sinistra e cercare di "convicere" il Sindaco di Napoli, demA, Luigi De Magistris a scendere in campo dopo il "no" ufficiale pronunciato da palazzo San Giacomo. 

De Luca, Caldoro, la Ciarambino, non sembrerebbe avere quella "singola" spinta propulsiva tale da decidere le sorti del voto ma questo con dei "distinguo": De Luca (per quanto sia "forte" ha la "forza" di mantenere a "galla" la sua parte di centrosinistra) sembra "avvitarsi" su se stesso "caduto" nell'eccessivo protagonismo nell'Emergenza COVID con una "abbuffata" offerta agli "spettatori" dei social con dichiarazioni, battute, ironie, piuttosto politicamente "stantie, obsolete". Essere "popolare" è cosa molto diversa dall'essere "preferito" e questo non sembrerebbe lo abbia capito come non sembrerebbe lo abbia capito che avrebbe il "dovere" di "consigliarlo" per quanto si sa, non pare accetti molto. La "corsa" è appena cominciata ed è lunga quindi "uscire" dal "personaggio in cui si è cacciato" sarebbe la prima cosa da fare.

Quanto a Caldoro, la sua "corsa" è iniziata ufficialmente da poche ore e potrebbe essere destinato a "crescere" ma dovrebbe "distanziarsi" da chi lo voleva ai "box". 

Caldoro e De Luca hanno stili e modi completamente diversi ma entrambi conoscono la "macchina amministrativa" e quindi da questo punto di vista sono speculari, si "specchiano" con, ovviamente, tutte le differenze nello "stile di guida".

La Ciarambino non sembrerebbe avere quell'appeal tale da rendere strabordande il voto alla sua candidatura; il "surplus" lo deve sempre ricercare il MoVimento che sembra, però in affanno, almeno sul piano nazionale. Le "ricadute" in Campania non sembra vengano "temute" e se questo non accadrà, potrà rappresentare un riferimento ma non sembrerebbe in maniera tale da diventare, al momento, un realistico "outsider" (andando da solo, appunto). 

Questo per dire che la differenza dovrebbero farla i partiti. Quanto "pesa e peserà" il PD? (Ha rinunciato al "sogno" dell'alleanza con i “pentastellati”? Quanto "pesa e peserà" la Lista De Luca? Quanto "pesa e peserà" Campania Libera? Quanto "pesa e peserà" il Centro Democratico? Quanto "pesa e peserà" Più Europa? Quanto "pesa e peserà" Italia Viva, ad oggi “percentualmente” deludente nei sondaggi (avranno i “renziani” la “punta di diamante” nel nome di una donna che si è fatta conoscere in questi cinque anni?).

Quanto "pesa e peserà" Forza Italia? Quanto "pesa e peserà" la Lega (divamperà l'amore sotto il Vesuvio?) Quanto "pesa e peserà" Fratelli d'Italia? Quanto "pesa e peserà" il Movimento 5 Stelle? Quanto "pesano e peseranno" le "liste minori"? Quanti dei partiti citati in precedenza non raggiungeranno il 3% necessario per "provare" ad avere un Consigliere? (e non sarà comunque automatico ottenerlo). Insomma, più dei candidati apicali conteranno le "dimensioni" dei partiti.

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