Napoli. Stefano Caldoro tiene la prima conferenza stampa da candidato alla carica di Governatore, alle Elezioni Regionali che si terranno a Settembre (manca l'ufficializzazione della data da parte del Governo nazionale, dopo il rinvio per l'emergenza Covid ma si "parla" del 20/21 Settembre, Election Day). Ieri a Napoli, al Centro Direzionale, il candidato del Centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia in primis), si è presentato, ed affronterà per la terza volta consecutiva, l'uscente Vincenzo De Luca; il "computo delle sfide" è in parità. Caldoro (Governatore dal 2010 al 2015) attacca ferocemente il "patto" che cinque anni fa ha "spostato" la notte della presentazione delle liste la quantità di voti che lo ha portato ad una sconfitta residuale mentre cinque anni prima aveva vinto con un margine abissale. Caldoro attacca De Luca sulla Sanità, sui Trasporti, sulla gestione dell'Emergenza COVID. Quanto all'emergenza COVID o altro a Mondragone, (Ce), Caldoro è "tranciante": la problematica che nasce dalla gestione politica non può essere scaricata su altri. Caldoro è un innovatore che guarda alla "macroregione" del SUD, attraverso un impianto federalista, solidale, per fare in modo che la Campania diventi il traino del Paese uscendo dallo stato di povertà in cui è stata catapultata dalla gestione politica recente. Caldoro guarda alle liste che verranno presentate e saranno "specchiate" e soprattutto, oltre la normale dialettica, c'è grande unità di intenti per dare alla Campania prospettiva di concretezza; liste omogenee, plurali ma non un di tutto di più, dal punto di vista politico, come tra quelle dell'avversario principale. Stefano Caldoro attacca l'amministrazione di questi cinque anni che ha reso la Campania più povera perchè governata male. Bisogna uscire dal baratro e si potrà farlo con politiche nuove, uscendo dallo "statalismo regionale"; questa è la sintesi raccolta. Caldoro si sofferma su un punto importante: Nel 2015, dopo la immeritata sconfitta e che non era prevista, "sondaggiata", è stato tra i banchi dell'opposizione a portare la voce di quanti, in tanti, lo avevano votato. Una "partita", come detto, decisa amaramente per Caldoro, la notte prima della presentazione delle liste quando nulla lo faceva presagire; certo, politicamente tutto è possibile e lecito ma questo è un "nodo" che non è andato giù al Centrodestra, non è andato giù a Caldoro, il quale però non ha lasciato scegliendo il Parlamento, ad esempio. Chi contro di lui, perse la battaglia, poi lasciò i banchi dell'opposizione cui era stato relegato dagli elettori. Caldoro è pronto alla "bella", a dare battaglia per la Campania. Caldoro punta ad una Campania "rock e sobria" allo stesso tempo in modo tale da chiudere col passato recente, con le politiche che hanno impoverito la regione con l'inutile protagonismo mediatico.

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