Napoli. La Giunta del Governatore Vincenzo De Luca è "nata" cinque anni fa con "matrice tecnica" e con qualche "timida" indicazione da parte dei partiti. Il momento era "particolare", l'incombenza della "spada di Damocle" della Legge Severino sul Governatore. Un Esecutivo che avrebbe dovuto avere "vita" breve ma così non è stato "tranne" per pochi "pezzi". Oggi la candidatura degli esponenti di palazzo Santa Lucia non è cosa semplice nè per chi dovrebbe "piazzarli" nè per gli stessi a "collocarsi". Candidarsi vuol dire investire tempo, energie, qualità, esperienze, professionalità e soprattutto "soldi". La campagna elettorale, soprattutto, se "fuori", almeno ufficialmente, dai partiti, non è cosa cosa da poco, soprattutto in realtà geografiche "estese" come Napoli e dove l'ostacolo da superare, si aggirerebbe tra le 15000/20000 preferenze per "uscire", o avere ottime possibilità, sia che la "compagine di appartenenza" prevalga, sia no; Investire e non uscire sarebbe una "bocciatura" terribile sia quale riconoscimento del lavoro svolto, immagine, sia della capacità di "fare gruppo, feeling". Infatti tra i dieci componenti della Giunta, compresi, Vincenzo De Luca ed il Vice, Fulvio Bonavitacola, al momento, solo in tre sono candidati "ufficialmente" ovvero, naturalmente, ovviamente il Governatore uscente, l'Assessore all'Istruzione, alle Politiche Sociali ed alle Politiche Giovanili, Lucia Fortini e l'Assessore al Lavoro ed alle Risorse Umane, Sonia Palmeri. Non sarebbe, al momneto in campo, almeno non tra i candidati, Bonavitacola, il braccio destro di De Luca ma il suo agire, viene detto, è costante e permeante. Di De Luca è scontato dire: un "sovrano" della Politica, di esperienza, qualità, determinazione, irruento (forse troppo, politicamente parlando) ma un "dominus" incontestabile. Sonia Palmeri, il Cavaliere del Lavoro, la "siciliana" di Caserta che ha "costruito", determinata, "tosta", come già abbiamo avuto modo di scrivere e "dulcis in fundo" Lucia Fortini (candidata con la Lista De Luca Presidente nel Collegio di Napoli) la quale si è rivelata la punta di diamante dell'Esecutivo. Fresca, ambiziosa ma nella "modalità e tonalità" nobile e giusta, fine "tessitrice". Ci viene "riportato" che la Fortini ha saputo "fare rete", creare una serie di rapporti col mondo sindacale, dell'associazionismo, delle professioni, del mondo artigiano, lavorativo in genere. Lei, come ha dichiarato a Cinquerighe, donna col "cuore a Sinistra" ha intrecciato rapporti, ad esempio, all'interno del PD quindi "rompendo" sinergie, equilibri consolidati. Ricordiamo la sua "battaglia" per eleggere al Parlamento Europeo, l'ex Magistrato Antimafia e per un "tratto" collega in Giunta, Franco Roberti ma le simpatie le riscuote da diversi. Ha saputo conquistarsi le simpatie maschili e femminili, ha "conquistato" la Scuola e gli "Ambiti Territoriali". Lucia Fortini ha ispirato "feeling", quindi la politica dell'emozione, della passione, del "sentire", ha spazzato via la "freddezza" tipica della "casta" che casta non è, non lo è soprattutto con la Fortini, che come ama dire lavora col sorriso ed empatia nonostante gli "inseparabili tacchi". La Fortini sta portando avanti una ottimale, combattiva, determinata e solidale campagna elettorale ma con un "piccolissimo neo", una "punta di permalosità", ci sembrerebbe notare, in alcune contrapposizioni sui social. Eliminare questo, la porterebbe alla perfezione.

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