Napoli. Tra i quattro Consiglieri regionali, eletti in Irpinia, Domenica 20 e Lunedì 21 Settembre, c'è Livio Petitto il quale, fuori dalla lista del Partito Democratico e "dentro" DavVero, ha raccolto oltre 11000 preferenze delle quali, circa 4000 in Città e questo vuol dire che seppure il PD è il primo partito, nel Capoluogo, quanto al "voto alla persona", Petitto prevale su tutti, nonostante tutto e questo è un dato che i "dem" non posso eludere. Si potrebbe pensare che Petitto abbia tracciato, in tempi, antecedenti, di qualche giorno, almeno, la presentazione delle liste, la "road map" che lo avrebbe portato in Consiglio. Petitto ben sapeva cosa sarebbe accaduto ed aveva fiducia nel "grosso" della sua squadra, che non lo ha "tradito". Qualcuno ha "saltato il fosso" andado in altre parti ma non ha indebolito il candidato della "Città" in quanto "squadra" col Sindaco, Gianluca Festa. Livio Petitto è parte della Maggioranza del Governatore Vincenzo De Luca (al più ci si dovrebbe chiedere come mai, lo stesso Presidente della Giunta abbia accettato ad essere sostenuto, una lista che ha "origine" da un "sostanziale avversario", quale Festa). Proviamo a "provocare" la "politica irpina". Dove "siederà" in Consiglio Petitto? Ovvio, come detto in maggioranza, ma indendiamo con quali "propositi"? La linea di Petitto è stata di "battaglia" all'interno del PD irpino ma non eccessivamente critica nei confronti del Governatore mentre Festa, di attacco nel PD ma di fatto anche verso il Governatore, sembrerebbe anche, lasciando intuire che al momento delle nomine in Enti o Aziende, le cose non saranno scontate. Festa ha un "linguaggio" pieno di metafore che potrebbero sembrare "irriverenti politicamente" e questo non si crede possa, alla lunga, giovare a Petitto, il quale, ha sì parole forti e dirette ma nel "vocabolario classico" della Politica. Petitto, che ha fiducia in Festa, e lo ha traghettato a fare il Sindaco, dovrebbe ricercare col primo cittadino, un linguaggio mediatico-mediato che non rischi di rompere tutto perchè bisogna pur aver presente che 1 contro 31 (la Maggioranza è di 32 Consiglieri con in più il Presidente, 33) non serve a nulla. La battaglia per l'Irpinia la si vuole fare davvero? Allora si cominci a parlare in maniera diversa, più "istituzionale" e concreta (senza 'sta "zizzinella is over", espressione non usata da Petitto, o altre); si cominci a costruire un'azione politica con obiettivi, che dall'Irpinia arrivi a Napoli e ritorni con successi. De Luca non ama Festa, forse, ancor di più per come si esprime, e lo ha dimostrato lo scorso anno ad Ottobre, quando, il Premier Giuseppe Conte è stato in Città. Davanti al "Gesualdo", De Luca le ha "cantate" con Festa che ha risposto, poi "da lontano" (si è poi detto, sostanzialmente per "rispetto"). Petitto è tenace, politicamente preparato, non teme confronti, sa essere agguerrito ed "istituzionale" e sa quando accelerare e quando fermarsi. Petitto deve fare a qualcuno "scuola guida" ed in più fare attenzione a non essere troppo "squadra" perchè la politica prevede che le "rose" possano essere "ampliate". Dare il senso di avere raggiunto, ad ora, due obiettivi su tre non necessariamente è politicamente vantaggioso.

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