Roma. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte ha firmato il D.P.C.M. con le norme, le restrizioni per il contenimenro della diffusione del COVID - 19. In realtà si potrebbe, eventualmente, interpretare come una sorta di "chiarimento o integrazione" del precedente D.P.C.M., infatti va a sostituire con nuove disposizioni alcuni articoli dei "punti" del Precedente - clicca qui per leggere il D.P.C.M. del 13 Ottobre. Una sorta di "tanto rumore per nulla", al momento, che in realtà lascia ancora "margini" a "contestazioni", diversità di interpretazione e soprattutto sembrerebbe un "Atto" del tutto "interlocutorio" che lascia aperta la possibilità di altri interventi e questo potrebbe "aprire" ad un lockdown "sotto" Natale. A questo punto, "noi" di Cinquerighe, abbiamo sostenuto l'intervenire con "chiusure nette" già da metà Settembre, inizio Ottobre. Queste sembrerebbero essere misure "poco invasive" che non fanno "vedere" il "traguardo positivo" nel "breve" (cosa  di fatto difficile vista l'emergenza, almeno dei numeri apparenti, diciamo apparenti, perchè vanno analizzati oltre il "gonfiarsi"). "Decisioni quale palliativo" non servono, almeno non si abbia il reale quadro dell'andamento dell'emergenza. Già in Primavera, ed adesso, con D.P.C.M. "ravvicinati" potrebbero rendere l'idea di uno "stato confusionale" sulla gestione - cosa che non vogliamo credere visto che siamo a nove mesi (31 Gennaio 2020) dal primo decretare lo "stato di emegergenza" generale. Il Decreto del 13 Ottobre avrebbe dovuto avere validità sino al 13 Novembre ed invece è stato già "integrato", poche ore fa, ieri, Domenica, 18 Ottobre. Questo modo di procedere potrebbe far ipotizzare "chiusure" nel periodo più "aspettato" dell'anno? 

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