La vicenda S.I.Di.Gas con il nuovo anno, ci si augura arriverà ad una svolta, che porti a chiarire, quanto accaduto, prima e durante la gestione "giudiziaria" ancora in corso. Abbiamo scritto di quelli che sono i punti fondamentali della "questione" ma altri, con alcuni "collaterali" ce ne sono e stanno emergendo, ed altri ancora a breve. Il "nodo centrale" è l'amministrazione della S.p.A. che non appartiene all'Ingegnere Giannandrea De Cesare per decisione, non sua, mettiamola così. La tappa importantissima è quella del 10 Febbraio al Tribunale delle Imprese di Napoli dove De Cesare ha presentato ampio e dettagliato ricorso. L'altro ricorso, in Trbunale, ma in questo mese di Gennaio non è di De Cesare in prima persona. Il Patron della S.I.Di.Gas dopo il sequesto milionario da parte del Tribunale, ma di Avellino, di circa 98 milioni, poi ridotto a circa 8 e poi riportato alla prima decisione si è visto, con l'Amministrazione Giudiziaria, destituito dalle sue funzioni, anche di quella di "semplice" Consigliere di Amministrazione (riportiamo a piè di pagina tutti i dettagli). Quanto al sequestro, De Cesare ha avuto accolto il Ricorso presso la Corte di Cassazione, quindi tutto da ridiscutere ma intanto il lavoro di chi amministra va comunque avanti e das qui l'ulteriore Ricorso.  "Il sequestro preventivo è stato disposto “esclusivamente” al fine di garantire la futura confisca del presunto profitto dei reati per i quali si procede, ovvero, in caso d’impossibilità, di beni nella disponibilità dell’imputato di valore equivalente, si legge nella nota dei legali. Quindi la misura non è diretta ad impedire la protrazione o l’aggravamento delle conseguenze del reato, né la commissione di altri reati. Detto questo si ritiene e si rimarca che l’amministrazione giudiziaria avrebbe dovuto sottrarre a De Cesare quanto “cautelato” nelle forme previste ma lasciando ad Egli la gestione delle sue imprese", si ritiene, si ribadisce. Ed è proprio questo il punto che si andrà a chiarire davanti al Tribunale delle Imprese, a Febbraio, con l'analisi della gestione. 

Quanto alla Scandone Basket di proprietà della S.I.Di.Gas,  ci sono delle dinamiche, una cronologia di fatti che sono oggetto di chiarimento, dalle valutazioni dei Legali dell'Imprenditore napoletano. Sembrerebbe essere stato dichiarato un certo ammontare del debito (da parte di chi amministra o altro), con l'eventualità di chiedere la rinuncia di una grossa parte dello stesso quindi mettendo a disposizione solo il 30% dell totale dichiarato quale debito. Ci si  chiede: attraverso quali determinazioni si è giunti a declinare tale ipotesi. Tra i debiti ci sono quelli erariali? Questi sono la maggior parte? C'è stata "interlocuzione con lo Stato quindi l'Agenzia delle Entrate"?). A chi eventualmente si chiede di rinunciare in tutto o in parte? Al "privato"? Chi sono? Cosa accadrebbe poi? Quale progetto per il Basket? Per alcuni aspetti, questa ipotesi, potrebbe far venir in mente una sorta di campagna, quella "cancella il debito" che "star" (l'inglese in italiano non si scrive o pronuncia al plurale) dello showbiz misero in atto ma non ricordiamo se ci siano riusciti. Giannandrea De Cesare sempre di corsa tra Napoli ed Avellino, tra studi Legali e di Consulenti. Immaginiamo che abbia trascorso Feste serene (perchè tranquillo in coscienza) ma temporalmente brevi. 

Vicenda SIDiGAS; De Cesare chiede la "testa" di Scalella e "rivuole" l'Avellino.

Vicenda SIDiGAS; De Cesare chiede la "testa" di Scalella e "rivuole" l'Avellino.

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