"Ho una posizione diversa sulla garantita presenza femminile nelle Istituzioni. Non amo questo tema, perché solleva la differenza che non può e non deve esistere tra donne e uomini". Le parole di Roberta Santaniello, Ingegnere ed esponente di primo livello ed in prima linea "nel e per il" Partito Democratico. Parole che potranno, potrebbero risuonare come impopolari ad una "certa sinistra radical chic" ma più che mai vere, oneste, giuste. Le Donne in politica non devono essere "discriminate" ma certamente devono conquistarsi le posizioni nei "luoghi del potere", della "rappresentanza" solo per gli esclusivi meriti dovuti alle capacità e non all'imposizione per Legge (Abbiamo sempre sostenuto che le ""quote rosa" sono una "discriminante" e non un "vantaggio" o il far rispettare l'inserimento tra la "rappresentanza. Imporre una donna in Giunta comunale, regionale o nelle liste? Perchè? Deve esserci solo per meriti e non per "imposizione legislativa". Naturalmente la "politica maschilista" va "estirpata" ma con le "battaglie per merito e sul campo"). I "radical chic" saranno "sconvolti" da questa, reale e leale, affermazione della Santaniello?

"Si alla pari rappresentanza, aggiunge la Santaniello, ma si al pari merito.
Che sia donne o uomini, nelle istituzioni deve esserci il merito. Il merito della politica per il paese, per i cittadini. Il merito della esperienza nella società e nel mondo del lavoro. Non ha senso la rappresentanza di genere per il solo genere. Ha senso essere uguali, senza differenze con alla base la qualità del contributo che si può dare".

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