Il Partito Democratico è in una "longeva" fase di crisi identitaria visto che non riesce a trovare il vertice che lo possa guidare verso le "sfide" in corso e che si prospettano: Territorio, Occupazione, Ambiente, Recovery Fund. Abbiamo avuto l'occasione di incontrare un amico appartenente all'area PD ma con idee ben precise e radicate, non volatili e non "passibili di sudditanza psicologica" nei confronti di alcuno. Fossero tutti come questo esponente, il PD sarebbe  molto avanti nella "fiducia" degli elettori. Il nostro interlocutore fa una "radiografia" nitida dello stato di salute del PD: "Un Partito, seppur nella dalla "giovane vita" (quella successiva alla fusione a freddo tra DS, ex comunisti e Margherita, parte della "discendenza della Democrazia Cristiana) non riesce a trovare una linea politica che sia la "giusta miscela" delle due "ideologie", "ideologie" sostanzialmente scemate ma persistenti in alcuni gruppi che vanno a costituire il "focolaio" di continue "risse". Troppo a Sinistra o troppo al Centro, con, a "sprazzi" ed in alcuni "identikit"  aventi "sfumature tendenti al centrodestra". In questo modo non si va da nessuna parte. Un Partito capace, ogni volta di autodistruggersi, di demolire il poco costruito costringendo se stesso a ripartire da zero ma mai dalla base. Un partito fin troppo schematizzato in personalismi e figure autoreferenziali che messi alla prova dei fatti, soprattutto quando si tratta della "prova del 9" vanno puntualmente a fallire. C'è stata una maggioranza più o meno capace, sulla carta almeno, di portare a termine la fase congressuale ma non lo ha saputo fare. Contestualmente, i vari De Luca, D'Amelio, e tutti quelli che in Irpinia hanno in Vincenzo De Luca, Presidente della Giunta regionale della Campania, sono stati messi alle strette da un unico esponente, Umberto Del Basso De Caro, tra l'altro appartenente al PD sannita ma Parlamentare della Circoscrizione Irpinia-Sannio, riferimento di Livio Petitto, Consigliere regionale eletto tra le fila del Partito animalista ma pur sempre un appartenente ai "dem". Ogni qualvolta si credeva di poter fare il Congresso, direttamente o indirettamente, Del Basso De Caro ha saputo far valere le ragioni della sua area ottenendo, "direttamente" a Roma, lo slittare del Congresso. Ha fatto valere le ragioni sulle modalità da tenere per l'espletamento dell'Assise e del Tesseramento. Anche quando il Segretario è stato eletto (Giuseppe Di Guglielmo) l'area Del Basso De Caro ha saputo far valere le proprie ragioni in Tribunale (più o meno indirettamente ma inutile entrare nello specifico anche per una composizione dell'area leggermente diversa) ottenendo "l'annullamento". Da solo contro tutti ha messo sotto, ed anche in questi giorni, quella parte che credeva essere un Esercito invincibile. L'errore di questo "Esercito", probabilmente, in modo presunto, il principale, è stato quello di credere che avendo dalla loro il Governatore, niente e nessuno potesse sopraffarli, ed invece no, c'è riuscito Del Basso De Caro, da solo. L'area "decariana", al momento, non sembrerebbe avere i numeri per ottenere la guida del Partito ma se il tesseramento dovesse portare qualche "variazione" unitamente a nuovi intrecci di alleanze (alcune già, si dice, possibili) potrebbero portare a rapporti di forza più equilibrati e quindi con condizioni, diverse per il futuro, che molto cambierebbe su candidature alle Politiche e ruoli in Enti vari.  che in Irpinia non ha saputo creare consenso globale ne individuale. Basti pensare alla D'Amelio, la quale dopo cinque anni alla Presidenza del Consiglio regionale si è ritrovata non eletta riportando, sostanzialmente le stesse preferenze ottenute cinque anni prima e venendo scavacata largamente dalla new entry Maurizio Petracca, il quale si è confermato in Consiglio regionale ma perdenddo una Presidenza di Commisione, dopo essere entrato cinque anni fa tra le fila dei demitiani. Un petracca cheè stato "avallato" nel partito, qualcuno sembrerebbe ritenere, più per far fuori Petitto - eletto in Consiglio regionale con altra lista - che per convinzione pura. Già durante la campagna elettorale delle ultime regionali, gli equilibri che si credeva vi fossero, sono stati smentiti portando ad abbinamenti diversi che di fatto hanno portato la D'Amelio ad uscire dal Consiglio. Una linea politica, sembrerebbe, visto i fatti, completamente errata, forse proprio per quella presunzione politica di cui si diceva. Una maggioranza reale o presunta che rischia di "bruciare" Nello Pizza indicato quale Segretario provinciale dopo, più o meno avere fatto la medesima cosa non ottenendo la vittoria, con lo stesso, alle Amministrative del 2018. Quanto a Petracca, dice il nostro interlocutore, ha acquisito certamente un peso importante ma quanto sia solido è da verificare. Una verifica che passa attraverso alleanze interne ed esterne al Partito, sui nomi da proporre per gli Enti. Ci sono nomi di rilievo e con vicinanza politica più o meno datata nel tempo che vanno sostenuti e promossi. Commettere l'errore di affidarsi a nomi di estrazione politica più o meno fluttuante e con troppa autonomia nel muoversi rappresenterebbe un errore miopico". 

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