“Con l’introduzione del “super green pass" è intenzione del Viminale intensificare i controlli. Come per le manifestazioni, avranno un ruolo fondamentale i prefetti e i Comitati provinciali per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. È tempo dì collaborare tutti onde evitare nuove chiusure”. Quanto dichiara il Sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, M5s.

NDR: Le nuove norme relative all'eventualità del "super green pass" o "green pass rafforzato" (in Italia sembra esserci l'abitudine di "attaccarsi" a etichettature, super etichettatture o eichettature che lasciano spazio e tempo che trovano) per affrontare questa continua emergenza COVID (perchè è "continua" visto che il Decreto del Governo stabilisce che sì è ancora in questo "stato" e sarà così ancora per qualche tempo visto, anche il "muoversi" sul "pass") saranno stabilite dal Governo nel prossimo, imminente, Consiglio dei Ministri (almeno sembrerebbe). Di cosa si possa trattare potrebbe essere anche facile immaginarlo ma la realtà è che in questi, oramai due anni dall'emergenza, come arrivano le Festività Natalizie o Pasquali, "cadono" queste norme o restrizioni mentre la "prevenzione" in Estate sembra non essere stringente o sembra non dia "frutti" per i mesi autunnali ed invernali. Perchè? Il dramma del COVID è una realtà che "resiste" drammaticamente, da due anni circa, per l'intero anno, indipendentemente dai periodi o frazioni di anno con qualche "abbassamento" della soglia; Arrivano le Feste Sacre e spuntano restrizioni, si comincia a parlare di zone bianche e "colorate", ma solo ora, ribadiamo: Perchè? I numeri dei positivi al COVID sono alti già da settimane, diverse, e solo ora, ci si "allarma"? Inoltre, bisogna smetterla di usare la deifinizione "immunizzazione" in quanto il vaccino non la crea, se non per qualche mese e da verificare con quale "forza contrastante". Questo perchè si "sente" di anticipare la terza dose da 6 a 5 mesi. In qualche Paese europeo, sembra anche a 4 mesi dopo la seconda dose del vaccino. Settimana dopo settimana, giorno dopo giorno si "scopre" di più sui vaccini, sulle strategie conseguenti da adottare per limitare l'attacco da parte del virus, del COVID. Questo dimostra che tutto è ina "cappa dinamica" che impone attenzione e studio su più "frangenti", medico, istituzionale, comunicativo, comportamentale. Non esiste che si dica "immunizzazione" quando vi è temporalità limitata. In questa drammatica emergenza assume particolare importanza la "comunicazione" e se questa è manchevole o contraddittoria rischia di provocare la sua parte di "guasti". Bisogna vaccinarsi, bisogna farlo per se stessi e per gli altri ma le incertezze, le parole "fuoriluogo" che provengono da certi "ambienti", non "iniettano" fiducia verso un futuro che sia "immunizzato" al più presto e questo, potrebbe alimentare "focolai di sfiducia" o produrre "ragioni" a chi non ne ha. L'unica triste, dolorosa realtà è che il COVID "esiste" ed ha distrutto quella "normalità" apparente del quotidiano.

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