Summonte. Le Elezioni Amministrative sono "lontane un anno" ma la "ridda" di voci è all'ordine del giorno. Tra ipotesi, auspici, e "basi lavorative" l'ultimo ragionamento che abbiamo raccolto, da un "pluri-amministratore", vede l'eventualità, che a detta dello stesso, però, sarebbe un "disastro politico" se dovesse verificarsi, ovvero tre liste a contendersi la guida del paese. Una con riferimento Pasquale Giuditta (attuale Sindaco, non più ricandidabile visto "l'esaursi" dei mandati possibili, almeno al momento, se non dovesse ancora una volta cambiare la Legge elettorale) ed i suoi principali componenti della squadra (chissà chi sono) al quale andrebbe a "succedere" il figlio Antonio, ma questo solo se dovessero esserci più che concrete possibilità di vittoria altrimenti si virerebbe su un nome che potrebbe essere scelto tra alcuni, ma solo alcuni, della sua attuale maggioranza. La seconda eventualità vedrebbe in campo Carmine Cristiano, che il nostro "pluri-amministratore" non crede, almeno al momento possa fare un passo indietro anche perchè già lo ha fatto alle scorsa "tornata". Un Cristiano che lavorerebbe alla "successione" dell'attuale Sindaco neanchè più sottotraccia. La terza eventualità, di "successione", vedrebbe la "ricomposizione" dei Matarazzo ma con la candidatura di Ernesto, già candidato nel 2008, e non di Mario attuale esponente della maggioranza giudittiana; Una lista senza Giuditta. Un Giuditta che appoggerebbe un Matarazzo, soprattutto Mario, non viene ritenuto possibile in quanto ha, questi, al fianco una "potenza" molto riconosciuta negli ambienti politici  - che però, al contrario, altri vedrebbero come Capolista di un ampio schieramento e qui stiamo parlando, per chi non l'avesse capito di Annarosa Barbati. Aggiungendo altre voci non è da escludere l'eventualità di un nome molto forte, cconosciuto e riconosciuto e che ha amministrato con "imponenti risultati", ovvero Carmine De Lucia. Come giustamente dice il nostro interlocutore "pluri-amministratore", l'eventualità di tre liste rappresenterebbe un "disastro" politico in quanto porterebbe l'elettorato a "sparpagliarsi" rendendo debole chiunque andasse ad amministrare quindi sarebbe opportuno formare due schieramenti ampi e coesi ma distinti ed a questo si "approda" attraverso la capacità di dialogare, eleborare progetti, attrarre candidati ed elettori "partendo" al tempo giusto e non "sotto-sotto".

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