Avellino. Incontro presso la sala Blu di quello che un tempo fu il carcere Borbonico. E' l'incontro tra l'Irpinia ed i candidati del Partito Democratico alle Elezioni Politiche del 25 Settembre: Carlo Iannace candidato al Senato della Repubblica nel Collegio Uninominale Avellino - Benevento; Maurizio Petracca, all'Uninominale Avellino per la Camera dei Deputati; Rosetta D'Amelio e Caterina Lengua nel "listino" capeggiato da Piero De Luca, ugualmente a Montecitorio. Ad introdurre l'appuntamento Enza Ambrosone con il Segretario provinciale Nello Pizza.

Petracca: "Quella che stiamo affrontando è una campagna elettorale intensa anche se va detto che ci troviamo sommersi da una Legge elettorale che non ha nulla di democratico. Alla presentazione delle liste l'80% dei candidati risultava di fatto già in Parlamento. Un amico, un collega Consigliere regionale mi ha chiamato e mi ha detto: "Maurizio, sembra che tu stia affrontando questa campagna elettorale come se chiedessi direttamente la preferenza" ed io gli ho risposto che è vero, anche se sappiamo bene che vale solo il simbolo ma affrontare questa fase che porta al voto nel modo in cui lo sto facendo è dovuto semplicemente al fatto che questo è l'unico modo che mi appartiene. Io non conosco altro modo di fare campagna elettorale se non quella di fare come se chiedessi il voto personale. Ho avuto modo di vedere che c'è chi si confronta con un robot forse perchè non sa dove andare sul territorio visto che fondando quasi ogni cinque anni un piccolo partito, si finisce col chiedere il "diritto di tribuna" in quanto il capo del piccolo partito ha questa possibilità, tra l'altro candidato col paracadute ma domani qualcuno dovrà rappresentare l'Irpinia e lo potrà fare solo chi come me, come noi, lavora, lavoriamo, vive, viviamo, fa, facciamo politica quotidianamente sul territorio, sui nostri territori. Il PD spesso viene citato con accezione negativa col riferirsi al partito dei notabili ma non è così nella maniera più assoluta. Siamo il Partito che ha candidato la propria classe dirigenteche appunto e ribadisco, vive il territorio. Tutti noi nel 2018 abbiamo eletto cinque deputati e due senatori dei quali nel corso della Legislatura si son perse le tracce. Io stesso avrei difficoltà a riconoscerli. Sono estremamente convinto che in politica come nella vita bisogna sempre metterci la faccia e spiegare agli elettori, ai cittadini perchè si chiede il voto, sulla base di quali programmi. La destra, e dico la destra, perchè in quella parte politica il centro non esiste o quel poco è su di essa appiattito, non ha un programma elettorale, di governo ma una serie di slogan ed il loro chiodo fisso dell'autonomia differenziata, sulla quale io sono pronto a raccogliere la sfida se questo, però, fosse un modo per ristabilire gli equilibri tra Nord e Sud, se fosse fare in modo che i diritti di ciascuno, ad esempio, sul tema Sanità si assegnassero le risorse in base, al numero di abitanti e dare la possibilità di spesa equilibrata per ogni assistito, non la spesa storica. Non che chi ha di più avrà ancora di più. La destra italiana teme l'uguaglianza sociale, teme l'uguaglianza tra uomo e donna, teme che la donna conquisti titoli di studio come lo temono in alcuni Stati, anche europei. E' come se volessero un ritorno ai tempi bui della storia. La destra pensa, inoltre ad una modifica della distribuzione dei fondi del PNRR, e questo vorrebbe dire tagliare quel 40% indicato per la crescita del Mezzogiorno. Quanto al Reddito di Cittadinanza non sono contrario, lo ritengo una misura di attenzione sociale, di sostegno ai deboli ma oggettivamente va rivisitato perchè non può essere dato a vita e nella misura in cui è distribuito ad oggi. Quanto al "terzo polo", questo, avrebbe potutto essere una opportunità, una intuizione ma nel campo del centrosinistra ed inoltre Renzi e Calenda sono incompatibili, lottano insieme con una sorta di "spirito della sopravvivenza" ma come tutti quelli che conducono questo tipo di lotta per restare a galla sono destinati a morire. Chiudo questo intervento con due brevi pensieri: L'unica esperienza della Meloni al Governo è stata quella di Ministro per le Politiche Giovanili e cosa è successo? E' successo che la disoccupazione giovanile ha avuto il punto più alto. Quanto al voto, vi chiedo amici, di votare e farci votare perchè sarebbe inutile sostenere i cinque stelle ed il terzo polo ai fini della battaglia politica quindi un voto a noi, al Pd che rappresenta il territorio è concretamente un voto utile. Un voto alla destra è un voto contro i nostri figli". 

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