Summonte. Tra questa mattina, Venerdì 14 e domani Sabato 15 si presenteranno le liste per le Amministrative del 14 e 15 Maggio. Nel paese montano il post Pasqualino Giuditta non vedrebbe ai nastri di partenza, quale candidato Sindaco, un esponente della lista "Per Summonte"  e questo sembrerebbe dirla lunga sulle difficoltà interne alla maggioranza uscente. Nella notte sarebbe stata proposta l'ipotesi di accordo sul nome del Commercialista, esponente PD, Ivo Capone, Professionista stimato e Politico di eccelsa qualità che ha nella pacatezza, nell'ascolto, nella capacità propositiva ed amministrativa qualità indubbie. Ex Assessore, anche al Bilancio al Comune di Avellino, appassionato di Sport fino ad essere Presidente regionale della UISP, Unione Italiana Sport Per Tutti, vive a Starze da qualche anno.  Il nome è frutto di un ragionamento tra una parte della Maggioranza ed una parte della Minoranza che sono andate ad "intersecarsi". Capone sarebbe il "faro", la "stella polare" del cambiamento, la "guida" giusta. I problemi però sembra ci siano stati, ovvero, il nome proposto dalla Maggioranza, forse meglio dire dal Sindaco uscente, è stato quello di Ernesto Matarazzo, nome che non avrebbe trovato d'accordo diversi pezzi della Maggioranza tantomeno dell'opposizione nell'eventualità della lista unica. A questo punto punto Maggioranza ed Opposizione sarebbero arrivati ad un durissimo scontro con interventi di esponenti politici PD a mediare ma in realtà lo scontro è restato sino ad ipotizzare addirittura tre liste (oggettivamente improponibili). Il nome di Capone va verso la certezza della candidatura ma la lista, se dovesse essere unica, è ancora in "gestazione" con proposta e controproposta. Ci sarebbero nomi in contrasto tra di loro, nomi nell'ambito della stessa "casata" e chi, verrebbe riconfermato "contro" il "parere" della comunità. Oggettivamente, se i nomi che abbiamo dovessero esserci alla presentazione sarebbe una lista, in parte della "composizione", politicamente non frutto del territorio, quindi non proveniente dal basso ma calata dall'alto. In politica tutto ci sta ma questo sarebbe un "ritorno al futuro" ossia una modalità di costruzione, in parte, che neanche cinquant'anni fa acccadeva, neanche in borghi di duecento anime. Va bene ed è "lecito" però la "montagna", se così, avrebbe "partorito il topolino". Escludere un pezzo storico del territorio dalla rappresentanza politico-amministrativa che sia forte, centrata, non sarebbe il "massimo". Detto questo, però, ci sarebbero nomi di qualità come quelli relativi a due giovani donne, una "libera" ma anche l'altra seppur un altro piccolo passo dovrebbe farlo.

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