Roma. Viminale: Si è tenuto, presso la direzione centrale della Polizia Criminale di Roma, un incontro dell’organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, presieduto dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza - direttore centrale della Polizia Criminale prefetto Raffaele Grassi.

Presenti la consigliera segretaria del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Paola Spadari, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Vittorio di Trapani, il commissario dell’Unione Nazionale Cronisti, Claudio Silvestri, nonché alcuni rappresentanti di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

Durante l'incontro è stato illustrato l’andamento del fenomeno nel primo trimestre del 2024, sulla base del report realizzato dal Servizio Analisi Criminale della direzione centrale della Polizia Criminale. In particolare, i dati registrano una leggera flessione degli atti intimidatori in argomento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

La riunione ha rappresentato anche l’occasione per esaminare alcuni casi di identificazione di operatori dell’informazione da parte delle Forze di polizia verificatisi nell’ultimo periodo. Al riguardo, i rappresentanti dei giornalisti hanno evidenziato le difficoltà che i cronisti affrontano sul campo quando sono chiamati a documentare eventi e manifestazioni di piazza. Nello specifico, hanno ricordato di aver ricevuto ampie assicurazioni dal Ministro dell’Interno circa il pieno rispetto del lavoro dei giornalisti a tutela del diritto di informazione.

Il prefetto Raffaele Grassi ha posto l’accento sul fatto che il fenomeno delle intimidazioni ai giornalisti – se pure risulta dai dati in diminuzione – deve essere oggetto di attento monitoraggio anche al fine di sviluppare un’analisi qualitativa degli episodi.

In proposito, ha ribadito che la libertà di informazione e la libertà di stampa costituiscono valori fondanti nel nostro Paese e che le Forze di polizia sono quotidianamente attive al fine di garantire le tutele e le garanzie previste dall’art. 21 della Costituzione. Ha confermato, infine, che nessuna direttiva richiede l’identificazione degli operatori dell’informazione e che i recenti episodi, dei quali l’ultimo avvenuto a Roma, non sono in alcun modo riconducibili a nuove modalità operative delle Forze di polizia.

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